Scrigno di tesori artistici e monumentali, attualmente vittima di pesanti calamità climatico-ambientali, Venezia sfida la cattiva sorte e guarda al futuro, ai prodigi della trasformazione digitale che dovrebbe rivoluzionare sia il sistema produttivo delle imprese (Industria 4.0), sia la pubblica amministrazione, quella locale in primis con la costruzione del “Comune 4.0″, in una reciproca e simbiotica sinergia. Questa tensione, che è in parte già realtà, è certificata dal censimento realizzato dall’Anac, sulla sezione trasparenza dei siti degli enti locali.
Il sito web del Comune è cresciuto di 175 volte rispetto all’anno precedente, grazie a un sistema che integra anche un’app, il call center (per quelli che preferiscono telefonare o mandare una email), le aziende pubbliche con il relativo sistema di pagamenti, e tutti i dati del territorio in tempo reale (meteo, traffico, acqua). Dal punto di vista dei cittadini/utenti i vantaggi sono tangibili e immediati: le richieste sono effettuate una volta sola, possibilmente con un clic, mentre l’amministrazione acquisisce in tal modo i dati necessari a calibrare meglio i servizi in base ad esse. In altre parole, opera un sistema che assomiglia a un social network, con una pagina personale con scadenze e cronologia delle attività.
Ma non finisce qui. Anche le frotte di turisti che affollano le calli della città possono beneficiare di questo approccio digitale dell’Amministrazione comunale. Il merito è di DiMe, un altro website che gestisce appuntamenti culturali, shopping e biglietteria, realizzato grazie a tre milioni di euro provenienti dai fondi europei per le città metropolitane e implementato ogni giorno da 343 dipendenti che, attraverso un avanzato strumento di lavoro, hanno cambiato e migliorato soprattutto il modo di lavorare e di cooperare. E’ quasi superfluo affermare che il software veneziano è replicabile ed esportabile ad altre realtà locali con vantaggio per tutti i soggetti coinvolti: Comuni, cittadini, turisti, stakeholder, imprese, ambiente