A metterlo in evidenza una ricerca dell’Istituto nazionale di statistica realizzata sulle istituzioni no profit e presentata dal titolare delle Politiche sociali Giuliano Poletti insieme al sottosegretario al Welfare Luigi Bobba.
Nel nostro Paese il terzo settore sta acquisendo già da anni un rilievo crescente come numero di organizzazioni che operano sul territorio nazionale, come numero di operatori impiegati, nonché di utenti che usufruiscono dei servizi sociali.
Dagli ultimi dati, nel 2015 i dipendenti sono aumentati del 15% rispetto al 2012 toccando il numero complessivo di 798.000. I volontari sono cresciuti del 16% e le cooperative sociali comprendono più della metà dei dipendenti. Le istituzioni che operano grazie al volontariato sono 267.529 (quasi l’80% delle unità attive), quelle che impiegano dipendenti sono invece 55.196 (pari al 16,4%).
In un quadro d’insieme viene confermata, come in passato, la maggiore presenza delle istituzioni no profit al Nord, dove il dato si attesta al 51%. In Lombardia e in Veneto vi è la percentuale più consistente di queste realtà, con quote rispettivamente del 15,7% e del 8,9%.
In riferimento alla presenza di volontari vediamo un vero e proprio boom a Bolzano dove operano nel no profit circa 3.000 persone, come pure in Umbria dove ve ne sono oltre 1.500.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, esaminando i dati Istat ha detto: “In una situazione problematica c’è una dinamica di incremento di tutti gli indici. Se quando ci sono problematiche sociali c’è più bisogno di chi interviene in questo ambito, non è però scontato l’aumento dei dipendenti. Questo è un mondo capace di reagire, un segnale di grande valore per il senso di comunità”.
Poletti ha infine fatto il punto sulla riforma del terzo settore, sottolineando l’importanza della stabilità del contesto normativo, fiscale e delle risorse, che può di fatto contribuire a guardare con maggiore fiducia al futuro.