La rivoluzione digitale avanza globalmente, senza trascurare la dimensione nazionale, investendo le attività produttive, le imprese, i territori, le città, la pubblica amministrazione in tutti i suoi comparti. Il percorso non è sempre lineare e scorrevole, e tuttavia segna progressi, anche se a macchia di leopardo. A livello locale, ad esempio, oltre alla fondamentale diffusione della banda ultra larga, sono due i passaggi cruciali che attendono i Comuni: il completamento dell’adozione della carta d’identità elettronica e l’adesione all’ANPR. Rispetto al primo obiettivo, c’è da dire che dal 1° gennaio 2019 per la carta d’identità è iniziata ufficialmente l’era “elettronica”.
Ai sensi della Legge n. 125/2015 e della Circolare n. 4/2017 del Ministero degli Interni – Dipartimento per gli affari interni e territoriali, la modalità di emissione della carta di identità in formato cartaceo sarà possibile unicamente in casi di reale e documentata urgenza segnalati dal richiedente per motivi di salute, viaggio, consultazione elettorale e partecipazione a concorsi o gare pubbliche. La carta di identità in formato cartaceo potrà essere rilasciata anche nel caso in cui il cittadino sia iscritto nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE).
I vecchi documenti cartacei saranno validi sino a scadenza e per i rinnovi bisognerà emettere esclusivamente “card con chip”. Attualmente, in base ai dati forniti dal Ministero dell’interno, risultano operativi in tal senso 7.504 Comuni su 7.954 per un totale di 6.938.967 carte elettroniche attivate. Rimangono ancora fuori, dunque, 450 Comuni. Sul sito https://www.cartaidentita.interno.gov.it/la-carta-identita-nei-comuni-ditalia/ è possibile verificare puntualmente quali Comuni già rilasciano il documento.
Dal punto di vista territoriale, la Lombardia è la regione più virtuosa, con 1447 amministrazioni attive, seguita dal Piemonte a quota 1058 e dal Veneto a 557. Al quarto posto la Campania, con 535 Comuni operativi e il Lazio che si piazza al quinto posto con 361 Comuni. Un caso a sé è Roma Capitale, dove i tempi per il rilascio della Cie sono particolarmente lunghi. A oggi, infatti, l’aspetto più critico del processo di produzione /consegna del documento è la tempistica. Non a caso, l’Uncem, ritenendo la carta d’identità elettronica un passo in avanti importante che allinea il paese con l’Europa, ha deciso di dare supporto informativo ai piccoli Comuni, soprattutto quelli montani.
L’altro fronte strategico della digitalizzazione, strettamente connesso al primo, è quello dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Fronte più accidentato, indubbiamente, giacchè sono “soltanto” 1500 i Comuni che hanno già effettuato la transizione all’Anpr. E, dunque, c’è ancora molta strada da fare. Di qui l’estensione dei termini per aderirvi (entro il 31 dicembre 2019), decisa dal Ministero della Pubblica Amministrazione, che ha messo a disposizione 14 milioni per agevolare la migrazione dei dati nell’ANPR. Si parte, così, da un contributo di 1000 euro per i Comuni con meno di mille abitanti, per salire fino a 7000 euro per i Comuni con più di 50mila.