Risarcimento negato: Tar Umbria, no al danno da occupazione se manca la scelta sull’articolo 42-bis

La Prima Sezione del T.a.r. per l’Umbria (sentenza n. 693 del 24 settembre 2025, Pres. Ungari, Est. Di Mauro) ha fatto chiarezza su un punto cruciale in tema di espropriazioni e occupazioni di beni privati da parte della Pubblica Amministrazione.

Il danno da occupazione illegittima non è autonomo

Secondo i giudici umbri, non è ammissibile la richiesta di risarcimento del danno derivante dall’occupazione temporanea senza titolo di un’area o immobile da parte dell’amministrazione pubblica, se quest’ultima non ha ancora preso una decisione definitiva sul bene.

In pratica, se l’amministrazione non ha ancora scelto se restituire il bene al privato o se acquisirlo definitivamente ai sensi dell’articolo 42-bis del Testo Unico sugli espropri (D.P.R. n. 327/2001), il privato non può chiedere il risarcimento per l’occupazione illegittima.

La connessione con l’articolo 42-BIS

Il T.a.r. sottolinea che il diritto al risarcimento per l’occupazione illegittima è strettamente connesso all’esercizio del potere di acquisizione straordinario previsto dall’articolo 42-bis.

Di conseguenza, fintanto che l’amministrazione resta inerte – non esercitando o meno tale potere – qualsiasi domanda risarcitoria proposta dal privato è considerata prematura e, quindi, dovrà essere respinta. La liquidazione del risarcimento, infatti, è un passo che scatta solo nel momento in cui l’ente decide di acquisire il fondo in via definitiva, sanando l’occupazione illegittima pregressa.

Questa decisione si pone in linea con l’orientamento consolidato del Consiglio di Stato e di altri T.a.r.

Fonte: www.giustizia-amministrativa.it