Alzi la mano chi non ha mai visto un minore di diciotto anni bere una birra durante una festa di compleanno, un party o una ricorrenza speciale. Nella maggior parte dei Paesi del mondo vigono rigide leggi sull’età minima per l’acquisto e/o il consumo di alcol. Tali leggi sono varate per buone ragioni e dovrebbero essere prese seriamente. A seconda delle circostanze dei singoli paesi, la violazione della legislazione vigente può comportare sanzioni elevate, il ritiro della patente di guida e persino il carcere. In Italia tale condotta costituisce addirittura reato. La legge italiana, infatti, vieta la vendita di alcolici ai minorenni.
In quest’ottica la lotta all’abuso di alcol da parte dei minorenni è un fenomeno che richiede uno stretto coordinamento delle azioni di diversi attori in campo. Per questo motivo, in provincia di Pisa, si lavora a un codice di autoregolamentazione degli esercizi pubblici che somministrano le bevande.
Il prefetto Giuseppe Castaldo ha presieduto ieri un incontro sul tema in prefettura, al quale hanno partecipato il sindaco di Pisa, il questore, il presidente della Camera di commercio e i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti.
La collaborazione delle categorie, ha sostenuto il prefetto, rappresenta un importante tassello che va ad aggiungersi alle azioni di prevenzione e repressione del fenomeno. Ulteriori unità operative, ha informato il sindaco di Pisa, rafforzeranno le attività di contrasto della Polizia locale e le Forze di polizia dello Stato.
Entro la fine di ottobre, si prevede di arrivare alla definizione di un testo concordato da sottoporre alla firma delle categorie.