Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasmesso al concessionario Autostrade per l’Italia un nuovo progetto per il Passante di Bologna. L’ipotesi che il Ministero ha sottoposto al concessionario prende in esame le diverse istanze del territorio interessato, mirando a decongestionare il traffico sulla tangenziale annessa nel nodo di bolognese, con una soluzione meno impattante per l’ambiente e meno costosa delle precedenti per gli stessi viaggiatori. Il precedente piano del Passante prevedeva la costruzione di una nuova infrastruttura volta ad aumentare le corsie, per tutto il tratto interessato, sia dell’autostrada, sia della tangenziale, al fine di alleggerire il traffico e favorire la circolazione. Il costo previsto era di 722 milioni di euro e i tempi di realizzazione stimati di oltre un lustro.
I tecnici del Mit propongono invece una soluzione mirata al problema, con tre possibili scenari, che garantiscono tutti piena sostenibilità ambientale, un ridotto consumo il suolo e costi abbattuti anche del 67% rispetto al progetto in valutazione precedentemente. Un risultato, che si tradurrebbe nel maggiore rispetto per il territorio ed un effettivo risparmio per i cittadini, in termini di minori costi da sostenere per il pedaggio. La nuova idea progettuale prevede la messa in atto di soluzioni volte a ridurre i rallentamenti del traffico nel nodo di Bologna, e, dunque, le emissioni, nonchè un miglioramento del Trasporto pubblico locale sia tramite il suo potenziamento che attraverso il decongestionamento della viabilità di adduzione. La soluzione proposta dal Ministero punta a snellire e rendere fluido l’accesso e l’uscita dalla tangenziale senza intaccare il flusso di chi invece deve proseguire il viaggio. Per questo è prevista la realizzazione di una viabilità di servizio affiancata alla complanare (strada di comunicazione con funzioni di svincolo o raccordo, che si snoda accanto all’altra di pari importanza) per una lunghezza molto ridotta rispetto al progetto originario e che, in base alle differenti ipotesi progettuali, si limita fino a un terzo circa dell’estensione complessiva del tracciato.