“Attentati a sedi di partito, minacce di morte reiterate sui muri, adesso anche la polvere bianca che richiama minacciosamente l’antrace. Tira una brutta aria per la libertà e la democrazia. Esprimo tutta la mia solidarietà al Sindaco della città della Marca, e ai lavoratori del Comune che sono stati coinvolti in questo ennesimo fatto di criminalità”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato l’invio al primo cittadino di Treviso di una lettera di minacce contenente anche della polvere bianca, che ha coinvolto alcuni dipendenti del Comune, che hanno dovuto essere portati in ospedale per la profilassi di sicurezza. “E’ un atto di criminalità, e come tale va trattato – ha sottolineato Zaia – senza che si ceda alla tentazione di derubricarlo a bravata o scherzo di cattivo gusto. Un atto grave anche perché va a colpire un Sindaco, democraticamente e liberamente eletto dai cittadini, e quindi tutta la comunità di Treviso”.
Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha chiamato il sindaco Conte per esprimere la sua vicinanza, a titolo personale e a nome dei sindaci italiani.
“Prenderci come bersaglio, mettere in allarme un intero palazzo municipale con messaggi minatori e polverine nelle buste non fermerà i sindaci – è il commento di Decaro. Oggi è successo a Treviso, all’amico Mario Conte. Ma non spaventerete i sindaci. Coraggio Mario, vai avanti tranquillo: siamo tutti con te”.
Tante, troppe le intimidazioni agli amministratori locali. E secondo i dati raccolti da Avviso pubblico (2018), l’identikit dell’amministratore sotto tiro è rappresentato da un sindaco, di un Comune medio – grande (oltre 50.000 abitanti) del Sud Italia, a cui ignoti aggressori bruciano nottetempo l’auto parcheggiata nei pressi dell’abitazione. Analizzando le diverse rilevazioni per macro-aree geografiche, si vede come il 66% del totale dei casi censiti (379) sia stato registrato nel Mezzogiorno, in particolare il 42% dei casi nel Sud e il 24% nelle Isole, mentre il restante 34% del totale (195 casi censiti) nel Centro-Nord, dove si riscontra un ulteriore aumento delle minacce e intimidazioni rispetto al 2017. “Ciò che posso dire in questo momento è che questi atti intimidatori non mi fanno paura!” ha scritto Conte sul proprio profilo Facebook e i cittadini sono con lui.