Sono anni in cui si vedono e ripetono numerosi sussidi erogati dallo Stato per famiglie in difficoltà e disoccupati che non riescono ad arrivare a fine mese. Aiuti importanti sono stati dati anche per le mamme con figli, soprattutto per le famiglie che sono costrette ad affidare i propri figli a baby sitter che spesso sono riconducibili a parenti o amici stretti.
Spunta ora il bonus fiscale per i nonni che aiutano economicamente i nipoti nelle attività sportive, nelle spese scolastiche o universitarie, negli affitti fuorisede. Alcuni emendamenti di Ap alla legge di bilancio prevedono l’allargamento delle detrazioni al 19% per i figli a tutti “i parenti in linea retta”, ovvero anche ai nipoti. Tra le spese detraibili rientrano anche le spese mediche e quelle assicurative.
La misura punta a riconoscere con una agevolazione fiscale il fatto che siamo probabilmente il Paese europeo con la percentuale più alta di “senior” che si occupa dei nipoti: si stima che lo facciano più di un quarto dei nonni. L’occupazione non è misurata solo in termini di tempo: oltre che come baby sitter, i nonni fungono infatti spesso da veri e propri salvagenti familiari. Nel 2016 la cifra che le famiglie italiane hanno trasferito ai giovani ammonta a 38,5 miliardi di euro, di cui 30 miliardi proveniente dai genitori e 8,5 miliardi dai nonni.
La Commissione Bilancio è per ora impegnata nella votazione del decreto fiscale, collegato con la manovra, nel quale arriva la riforma delle Agenzie Fiscali. Le norme puntano a ridare autonomia organizzativa alle agenzie, legano gli obiettivi ai risultati, rafforzano la lotta all’evasione ma anche attraverso una maggiore spinta all’adempimento spontaneo. Viene poi allungata la durata in carica dei vertici da 3 a 5 anni, anche se viene mantenuto il meccanismo dello spoil system. Si disciplinano anche i concorsi interni per la dirigenza, con una riserva sull’anzianità aziendale e arrivano le posizioni organizzative ad elevata responsabilità.