Nella mattinata di mercoledì 8 febbraio presso Palazzo Giustiniani, nella suggestiva cornice della Sala Zuccari, si è tenuta la presentazione dello studio: “Millennials e vaccinati? Cosa sanno i nativi digitali dei rischi della sessualità” condotto dal Censis e realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi Pasteur MSD. La ricerca fotografa e analizza il rapporto dei giovani con la sessualità e la prevenzione delle infezioni a trasmissione sessuale (IST).
Il Censis ha effettuato l’indagine su un campione di 1000 giovani in un’età compresa fra i 12 e i 24 anni (giovanissimi 12-17anni e millenials più giovani 18-24 anni) residenti sul territorio nazionale. I ricercatori hanno messo in luce il livello di informazione dei soggetti presi in esame unito alla conoscenza e alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, con un’attenzione particolare al Papilloma virus umano (HPV) che è l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina.
Ad aprire i lavori del convegno Ketty Vaccaro – Responsabile area Welfare e Salute del Censis –secondo la quale i giovani hanno a disposizione un numero importante di informazioni attraverso il web, in rete la sessualità è uno dei temi maggiormente cercato, nonostante ciò i dati dello studio indicano una conoscenza e un’informazione non ancora adeguata in materia. Gli intervistati dichiarano di avere i primi rapporti completi intorno ai 17 anni, e se la percentuale di interesse a evitare le gravidanze è molto alta, circa il 92,9%, minore è l’attenzione verso le infezioni trasmissibili sessualmente, riscontrando una scarsa conoscenza delle patologie. Valutando poi le fonti di informazione si scopre che un ruolo di primo piano lo hanno i media, a seguire le istituzioni scolastiche e solo il 9% dei soggetti coinvolti menziona specialisti, medici o farmacisti.
Una parte dello studio ha dedicato una riflessione specifica sulla conoscenza nei giovani del Papilloma virus umano (HPV) e del vaccino contro l’HPV. Il vaccino è uno strumento di prevenzione estremamente valido, dal 2007 un accordo fra il Ministero della Salute e le Regioni e Provincie Autonome ha promosso in tutte le Regioni italiane una campagna di sensibilizzazione contro l’HPV e a seguire nel 2008 è stato reso disponibile gratuitamente il vaccino per le ragazze nel dodicesimo anno di vita e solo nel 2015 l’offerta è stata estesa anche ai ragazzi. Nel caso delle nozioni legate al Papilloma virus giocano un ruolo di primo piano le famiglie e i medici, fra gli intervistati l’82% pensa che il virus si trasmetta con rapporti sessuali completi e solo il 58% sa che può essere contratto anche attraverso rapporti non completi.
Secondo quanto dichiarato dal Prof. Andrea Lenzi – Ordinario di Endocrinologia dell’Università “La Sapienza” di Roma – i giovani molto spesso non sanno di poter essere portatori di un virus che può causare tumori. Dall’indagine è emersa la necessità di adottare un’informazione univoca, chiara, precisa e dettagliata. Le nuove generazioni devono aumentare il loro grado di educazione e consapevolezza riguardo ai rischi che una sessualità vissuta in modo non responsabile può comportare. (I dati presenti nell’articolo sono consultabili nella ricerca del Censis “Conoscenza e prevenzione del Papilloma virus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia”.)