Città è sinonimo di civiltà? Parrebbe di sì guardando al percorso storico del genere umano che ha visto crescere progressivamente quantità e qualità dei centri urbani. Ogni epoca ha conosciuto le sue capitali, sfavillanti di luci, di colori, di odori e di merci, permeate di traffici febbrili e di saperi avvolgenti. Nell’antichità, c’erano Babilonia, Alessandria d’Egitto e Roma. Oggi, le megalopoli non si contano più. L’urbanizzazione della popolazione mondiale, infatti, è un processo in costante crescita. Secondo i dati pubblicati dalle Nazioni Unite, negli anni ‘50 il 30% delle persone viveva in città, mentre nel 2014 tale percentuale è salita al 54%: di questo passo, secondo gli analisti, entro il 2050 il 66% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane. Tutto ciò è foriero di opportunità di sviluppo, ma anche di contraddizioni e conflitti. Molte le istanze, poche le risposte alla mole crescente di problematiche che il governo di città abnormi deve fronteggiare. La risposta che sta montando a livello internazionale, suscitando attese e suggestioni prima sconosciute è la “smart city”. Un must per le amministrazioni pubbliche di tutti i Paesi, che si devono confrontare con le sfide poste dalla gestione del traffico, della mobilità, dei trasporti, dei rifiuti, dalla necessità di reperire approvvigionamenti e risorse adeguati, oltre che richiedere maggiori sforzi operativi negli ambiti di sicurezza, e welfare. La gara a chi sia più smart è partita. Fino a pochi anni fa, la costruzione della dimensione “intelligente” era appannaggio dell’Occidente, oggi questo processo sta coinvolgendo anche le città di Asia, Medio Oriente, Africa ed Est Europa. Quali sono le esperienze d’avanguardia in questa tendenza?
Uno studio condotto da Juniper Research, dopo aver analizzato molte città in base a quaranta parametri, ha focalizzato i cinque centri urbani attualmente più intelligenti. Al primo posto Singapore: la città-Stato del Sud-Est asiatico si candida a diventare addirittura la prima smart nation al mondo. Si può dire che nella Repubblica di Singapore non vi sia aspetto della vita urbana che non venga monitorato attraverso sensori (Virtual Singapore), in grado di processare una considerevole mole di dati: dai parcheggi, alla sanità, passando per lo smaltimento dei rifiuti al sistema d’illuminazione pubblica a basso consumo.
La seconda smart city al mondo – e la prima in Europa – è il capoluogo della Catalogna: Barcellona vanta efficienti sistemi di parcheggio e di monitoraggio del traffico, oltre a un livello di efficienza energetica eccellente. La flotta di autobus ibridi è una delle punte di diamante della città, così come la promozione di una mobilità sostenibile di cui fa parte l’iniziativa Bicing con le sue oltre quattrocento stazioni di biciclette noleggiabili (anche) via smartphone. Da citare anche Bustia Ciutadana, un’applicazione (disponibile per iOS e Android) con cui i cittadini possono comunicare direttamente all’amministrazione locale qualsiasi disservizio o guasto rilevato in città. Sale sul podio delle smart city globali, con il terzo posto, un’altra città europea: Londra. In una delle metropoli più caotiche del mondo, secondo gli esperti, l’uso di nuove tecnologie in ottica smart sta aiutando a migliorare sensibilmente la vita dei suoi quasi nove milioni di cittadini (che, secondo gli analisti, diventeranno dieci milioni entro il 2030). La mobilità è forse il fiore all’occhiello della Londra smart: sistemi di bike sharing elettrico e un progetto intelligente di monitoraggio dei parcheggi rappresentano di certo un valido aiuto in una città che fa del movimento il suo carattere distintivo.
Gli USA arrivano quarti secondo la classifica Juniper Research: la sola città americana presente nella top five non poteva che essere San Francisco, considerata una delle capitali tecnologiche del mondo. Il sistema di trasporto pubblico, anche da questa parte dell’Oceano, è uno dei settori in cui l’approccio smart risulta più sviluppato: sistemi intelligenti per il pagamento delle tariffe via smartphone e contactless hanno sensibilmente migliorato la fruizione dei mezzi pubblici da parte della popolazione.
Per il quinto posto si torna in Europa: Oslo viene considerata virtuosa soprattutto per un eccellente sistema di illuminazione intelligente a led, un sistema di rilevazione del traffico ed efficienti politiche di riduzione delle emissioni.