L’Istat diffonde oggi i principali risultati della terza edizione del Censimento permanente della Popolazione e delle Abitazioni, svolta nell’autunno 2021. Scopo del Censimento è il conteggio della popolazione italiana e delle sue caratteristiche socio-economiche e strutturali, che rappresenta la base informativa ufficiale pubblica e legale utilizzata nelle decisioni politiche e nei confronti internazionali. Fino al 2011 il Censimento generale della popolazione era realizzato ogni dieci anni (salvo qualche interruzione) e aveva carattere universale, coinvolgeva cioè tutte le famiglie sul territorio nazionale. A partire dal 2018 questa modalità è stata sostituita dal Censimento permanente realizzato attraverso una rilevazione a cadenza annuale su un campione di famiglie. Questa novità, resa possibile grazie a innovative tecniche statistiche e organizzative, non sminuisce la qualità e la quantità dei dati raccolti. In questa edizione sono rese disponibili per la prima volta anche informazioni su tre specifici segmenti di popolazione non coinvolti nelle indagini campionarie del Censimento permanente: persone che vivono in convivenze anagrafiche; quelle che risiedono in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei; persone senza tetto e senza fissa dimora.
Al 31 dicembre 2021, data di riferimento della quarta edizione del Censimento permanente, la popolazione in Italia conta 59.030.133 residenti, in calo dello 0,3% rispetto al 2020 (-206.080 individui). Tale riduzione è attribuibile esclusivamente alla dinamica demografica tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021: infatti, il saldo dovuto al movimento demografico totale (saldo naturale più migratorio), desumibile dalle fonti anagrafiche, ha fatto registrare 253.893 unità in meno, mentre l’aggiustamento statistico dovuto al censimento è pari a +47.813 unità . Il conteggio della popolazione abitualmente dimorante è stato effettuato sulla base dei “segnali di vita amministrativi”, con un consolidamento della metodologia adottata per il conteggio 2020, cioè integrando i segnali di vita contenuti in archivi amministrativi e registri statistici con i risultati delle rilevazioni sul campo, mediante l’uso di modelli statistici (per approfondimenti si rimanda alla nota metodologica). L’effetto dell’aggiustamento statistico censuario non è uniforme sul territorio: il saldo è negativo nel Nord e al Centro e positivo nel Mezzogiorno; in particolare, nell’Italia Meridionale sono state conteggiate come abitualmente dimoranti 58mila unità in più rispetto alla popolazione calcolata, e quasi 40mila unità in più nelle Isole, mentre nel Centro-Nord quasi 42mila in meno. Se dunque l’ammontare di popolazione al 31 dicembre 2021 è inferiore a quello del 2020 in tutte le ripartizioni, il calo di popolazione interessa in particolare il Centro (-0,5%) e il Nord (-0,4% in entrambe le ripartizioni) mentre è più contenuto nell’Italia Meridionale (-0,2%) e minimo nelle Isole (dove la diminuzione della popolazione residente è di appena 3mila unità). Il calo della popolazione residente è in gran parte riconducibile alla diminuzione della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono 5.030.716 (-141.178 rispetto al 2020), con un’incidenza sulla popolazione totale di 8,5 stranieri ogni 100 censiti.
Su 7.904 comuni, solo 2.850 hanno registrato un incremento di popolazione sull’anno precedente, dove risiedono circa 17 milioni 600mila persone, il 29,9% della popolazione nel 2021. Rispetto al 2020 diminuisce la percentuale di comuni che perdono popolazione (il 61,8% del totale contro il 73,6% del 2020) (Prospetto 2). Il decremento di popolazione non riguarda in egual misura tutte le classi comunali di ampiezza demografica. Le percentuali più basse di comuni con popolazione in calo si registrano nella classe 5-20mila abitanti (57,3%) e in quella fino a 5mila abitanti (62,7%), che insieme rappresentano ben il 70% dei comuni italiani. Al contrario, tra i 44 comuni con oltre 100mila abitanti solo 5 guadagnano popolazione2 (erano 11 tra il 2019 e il 2020) mentre per i restanti 39 il saldo è negativo rispetto al Censimento 20203 , per un totale di -115.813 residenti. Come nel 2020, anche nel 2021 Roma è il comune più grande con 2.749.031 residenti, e Morterone (in provincia di Lecco) quello più piccolo (con appena 31 abitanti).
Fonte: ISTAT