I giovani europei viaggiano sempre più; a dispetto della crisi economica che attanaglia loro e le famiglie, Eurostat rileva che nel 2015 vi è stata una propensione a viaggiare e al desiderio di fare esperienza in atri luoghi e realtà sociali. C’è il desiderio di mettersi in gioco e rapportarsi con altre culture per assurgere a nuove conoscenze utili al proprio bagaglio personale.
Il 66% dei giovani, in età compresa tra i 15 e i 35 anni, ha viaggiato nel 2015, in piena crisi economica, mentre tra coloro che hanno superato i 35 anni il dato scende al 60%, seppur di poco.
In media, in quest’anno, un giovane europeo ha effettuato 2,6 viaggi. I viaggi in questione sono tendenzialmente brevi, quindi quasi esclusivamente a corto raggio, e con una media di 4,8 giorni per notti.
Il 75% di questi itinerari sono rivolti all’interno della propria nazione, il 19% nel vecchio continente e il restante 6% sono rivolti a viaggi a lungo raggio.
Il mezzo più utilizzato è la macchina anche se è preferito tra coloro che hanno un’età che supera i 35 anni (69%), mentre tra coloro hanno tra 15 e i 34 anni il dato è più basso(61%). Al contrario l’utilizzo del treno è preferito dai giovani fino ai 34 anni(13%), mentre per gli over 35 il dato si attesta al 9%.
Insomma nonostante le crisi economiche e la variabile impazzita del terrorismo si evince una tendenza a partire, ad avere il desiderio di conoscere nuove città e nuove realtà sociali. Una voglia di crescita sociale che sono il futuro delle nostre nazioni e della nostra Europa.