Le manifestazioni d’interesse presentate provengono quasi esclusivamente dai Comuni e trattandosi di immobili liberi, verranno utilizzati dalle Amministrazioni locali per scopi sociali e istituzionali. “Stiamo preparando il dossier sui beni confiscati alla mafia” ha detto ieri il Ministro dell’interno, Matteo Salvini, alla trasmissione radiofonica della Rai, Radio Anch’io. E proprio in questi giorni si è tenuta a Milano la conferenza di servizi dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc). L’appuntamento, che si è svolto presso la sede della prefettura cittadina, coordinato dal direttore dell’Agenzia, Ennio Mario Sodano, ha rappresentato l’occasione per sottolineare l’importanza della collaborazione interistituzionale nel futuro dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Attualmente sono 97 gli immobili sequestrati alle mafie, per un valore di oltre 13 milioni di euro: appartamenti, box e terreni confiscati in via definitiva dalle autorità giudiziarie di Milano, Monza, Varese, Bari, Brindisi, Catanzaro, Crotone, Napoli e Reggio Calabria, già appartenuti a soggetti pienamente inseriti nella criminalità organizzata.
Le manifestazioni d’interesse presentate provengono quasi esclusivamente dai Comuni e trattandosi di immobili liberi, verranno utilizzati dalle Amministrazioni locali per scopi sociali e istituzionali. Anche la Direzione regionale lombarda dell’Agenzia del Demanio ha manifestato l’interesse per alcuni beni, ma per ottenerne l’assegnazione, sarà necessaria l’approvazione successiva dell’Anbsc.
“Ci troviamo in una delle città italiane più attente allo sviluppo economico – ha detto il direttore dell’Anbsc – I dati presentati dimostrano inesorabilmente che le mafie si sono insinuate ovunque nel Paese; allo stesso modo, in ogni parte registriamo un forte e crescente senso di riscatto. Non si tratta semplicemente di un recupero in termini valoriali, ma anche della profonda convinzione che si può ottenere dal riutilizzo dei beni un incremento di economia legale. Lo strumento della conferenza di servizi itinerante, utilizzata da circa un anno – ha concluso Sodano – rappresenta una sorta di bussola della legalità e della giustizia per tutti coloro che lavorano quotidianamente nelle prefetture, nei Comuni, negli enti pubblici e naturalmente nell’Agenzia al servizio dello Stato per il reinserimento di aziende, case, garage, terreni e beni mobili nell’alveo della economia civile”.
Il prefetto del capoluogo lombardo, Luciana Lamorgese, ha evidenziato che “la restituzione alla collettività dei beni confiscati rappresenta l’emblema tangibile della presenza dello Stato sul territorio e significa affermare in modo concreto e visibile il principio di legalità”. Il precedente Governo ha approvato a fine aprile in via preliminare, un regolamento per rivedere l’organizzazione e la dotazione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Il regolamento, adottato con decreto del presidente della Repubblica, adegua organizzazione e risorse dell’Anbsc alle novità introdotte dalla recente riforma del Codice antimafia (con la legge n.161/2017) che ne potenziano la struttura, ampliando la dotazione organica da 30 a 200 unità e creando il Comitato consultivo di indirizzo, in aggiunta agli altri organi: direttore, consiglio direttivo e collegio dei revisori.
Secondo lo schema, l’Agenzia, che ha la sede principale a Roma, con altre sedi a Reggio Calabria, Palermo, Milano e Napoli, viene suddivisa in direzioni generali (Affari generali e del personale; Beni mobili e immobili sequestrati e confiscati; Aziende e beni aziendali sequestrati e confiscati; Gestioni economiche, finanziarie e patrimoniali), uffici dirigenziali e servizi. Per quanto riguarda invece l’ampliamento della dotazione organica, si procederà prima di tutto ricorrendo alle procedure di mobilità. In quest’ottica, l’obiettivo è quello del buon utilizzo dei beni destinati, per renderli un fattore di sviluppo e legalità nelle comunità ferite dalla criminalità organizzata.