Giacinto Forte, sindaco di Altamura, è stato arrestato con altre undici persone, per un giro di tangenti legato agli appalti pubblici di tre Comuni del Barese. Arrestati anche imprenditori e dirigenti comunali ad Acquaviva e Castellana.
Il sistema, ben collaudato, infiltrato nella pubblica amministrazione, contava sulla possibilità di gestire appalti grazie alla procedura negoziata. Lo hanno accertato i carabinieri di Bari e i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria.
L’inchiesta, coordinata dai pm Claudio Pinto e Marco D’Agostino, conta anche alcuni indagati tra i quali l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, nei cui uffici è stato eseguito un decreto di perquisizione.
Ai domiciliari è finito il sindaco di Altamura, Giacinto Forte. In carcere il vice segretario Pd di Acquaviva delle fonti, Roberto Ottorino Tisci, che nell’affare degli appalti avrebbe avuto il ruolo di intermediario, e l’imprenditore albanese Bertin Sallaku: nelle sue disponibilità aveva denaro contante per 300mila euro. Sarebbe stato lui ad offrire al sindaco di Altamura, 15mila euro per entrare negli appalti del Comune murgiano.
Mentre, il vicesindaco di Acquaviva, Austacio Busto, 52 anni, ha rinunciato alla tangente e ha denunciato l’accaduto. Il suo contributo è stato fondamentale per lo sviluppo delle indagini.