Il “modello Genova”, usato per la ricostruzione del ponte sul Polcevera, sarà applicato ad altre due opere fondamentali per la città: la nuova diga del porto e l’ampliamento dei cantieri navali di Fincantieri a Sestri Ponente, lavori che valgono complessivamente 1,4 miliardi e 10mila posti di lavoro. È quanto prevedono i due protocolli di legalità firmati in prefettura dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, dal presidente ligure Giovanni Toti, dal sindaco di Genova, Marco Bucci, e dai segretari regionali di Feneal Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. Il protocollo include controlli per prevenire l’infiltrazione di organizzazioni mafiose, evitare i fenomeni di corruzione e garantire la sicurezza nei cantieri. Attraverso il monitoraggio dei flussi di manodopera verranno accertate la regolarità contributiva e l’applicazione del contratto nazionale.
“Le risorse del Pnrr saranno tante, c’è bisogno davvero di un grande controllo, che le risorse non vadano a finire nelle mani sbagliate. E Genova in questo rappresenta davvero un modello se pensiamo al ponte Morandi, alle opere fatte in deroga che però hanno consentito tutti i lavori necessari – ha commentato la ministra Lamorgese – Un protocollo che potrebbe essere anche applicato in altri territori. Questo è un metodo che abbiamo utilizzato come governo anche durante il periodo della pandemia, quando c’era necessità di dare risorse ai Comuni”.
“È un accordo molto simile a quello che abbiamo fatto per il ponte – ha ricordato il sindaco Marco Bucci -. È un sistema che funziona bene e vogliamo estenderlo a tutte le opere importanti come la nuova sopraelevata portuale, il tunnel sub-portuale, il tunnel della Val Fontanabuona. Queste sono le richieste che faremo per il futuro”.
“Genova è un ulteriore esempio – ha aggiunto Giovanni Toti – Abbiamo costruito il ponte Morandi in tempi rapidi senza alcun abbassamento della vigilanza sul fronte degli appalti. Questo vuol dire che si potrà fare presto e bene, e credo sia l’obiettivo di tutti in questo Paese”.
“È un protocollo di vigilanza rafforzato – ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini -I controlli per queste due opere saranno particolarmente invasivi perché i rischi sono superiori. Noi abbiamo la fortuna di avere il precedente del ponte che ha già istituito e fatto funzionare la banca dati che sostanzialmente applicheremo a queste due opere e che consentirà di tracciare tutti i soggetti e le condizioni di lavoro nei cantieri, ma anche i flussi finanziari legati alle opere”.