L’Autorità nazionale anticorruzione affiancherà il Dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri nel negoziato sul Regolamento Ue per l’accesso ai finanziamenti previsti nel ciclo di programmazione 2021-2027. Nell’intento di ridurre la frammentazione attualmente esistente, a partire dal prossimo 1° gennaio 2021 la Commissione Ue ha previsto una serie di disposizioni comuni per sette fondi a gestione concorrente (Fondo di coesione, Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo Plus, Fondo Asilo e migrazione, Strumento per la gestione delle frontiere e i visti, Fondo per la Sicurezza interna).
Per accedere ai fondi comunitari sono tuttavia previste stringenti condizionalità che i Paesi membri devono dimostrare di rispettare ed è proprio in quest’ottica che l’Autorità anticorruzione fornirà il suo contributo. L’Anac sarà difatti l’amministrazione capofila incaricata di redigere la relazione finale da presentare alla Commissione europea sul cruciale tema dei meccanismi di controllo del mercato degli appalti pubblici.
Si tratta di un ulteriore riconoscimento del ruolo centrale dell’Autorità nel settore dei contratti pubblici, in termini di regolazione, vigilanza e supporto tecnico, anche in un campo fondamentale come quello dei fondi comunitari.