All’evento hanno partecipato il sottosegretario Luigi Gaetti e il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Annapaola Porzio.
L’accordo per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione nell’ambito metropolitano di Firenze vede il coinvolgimento di 25 istituzioni e associazioni del territorio e 15 banche. Lo scorso anno in Toscana sono stati commessi 561 delitti di estorsione e sono state presentate 32 denunce per usura, oltre a 12 altre legate a fenomeni di racket.
Secondo i dati resi noti ieri in occasione della firma del protocollo antiusura, soltanto negli ultimi mesi le denunce presentate si attestano a 14, limitatamente alle province di Arezzo e Firenze.
La lotta al fenomeno del racket e dell’usura prevede da un lato azioni e misure repressive nei confronti di coloro che gestiscono le attività illegali e dall’altro il sostegno delle istituzioni e delle leggi dello Stato alle vittime. Accanto alle istituzioni operano le associazioni del terzo settore che sono impegnati in progetti di accompagnamento a coloro che si ribellano.
Le ultime norme in materia, tra l’altro, hanno inasprito le pene per gli usurai, prevedendo anche il sequestro e la confisca dei beni.
Il racket , o “pizzo”, è una forma di estorsione criminale nei confronti di operatori economici e di chi detiene la proprietà di un’azienda (negozio, cantiere, fabbrica) che produce reddito. L’estorsore applica una strategia di minaccia e intimidazione per spaventare l’operatore economico (senza tuttavia annientarlo, per non perdere una fonte di reddito). L’estorsore si manifesta poi per offrire protezione in cambio di somme di denaro.
All’incontro, organizzato dal prefetto di Firenze Laura Lega, erano presenti il titolare dell’Interno Matteo Salvini, i prefetti della regione Toscana, il procuratore generale della Repubblica di Firenze, Marcello Viola ed il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, Giuseppe Creazzo.