Il clima cambia, il pianeta soffre, alluvioni e siccità si susseguono a ritmo incessante un po’ ovunque, la popolazione cresce a dismisura, intanto si fa un gran parlare di sostenibilità, di riduzione delle emissioni di Co2 e di economia circolare. Ma tutto questo è sufficiente per invertire la tendenza? Sembrerebbe di no a sentire l’accorato appello lanciato da Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, nel discorso di apertura della Conferenza climatica COP24, che è in corso a Katowice, nel sud della Polonia, dal 3 al 14 dicembre con la partecipazione circa 60 delegazioni internazionali, e i capi di Stato di Bulgaria, Svizzera, Slovenia, Montenegro, Macedonia,Fiji, Nepal. “Quella del clima è già oggi una questione di vita o morte per diverse regioni e paesi del mondo – ha detto Guterres e ha aggiunto – Abbiamo veramente un grosso problema. Dobbiamo condividere la responsabilità per realizzare gli Accordi di Parigi e cambiare il mondo in meglio”.
Per il presidente polacco Andrzej Duda, che insieme con Guterres ha inaugurato l’avvio dell’evento, la responsabile politica sul clima deve essere basata sullo sviluppo equilibrato fra natura e tecnologia, nonché sul rispetto della dignità umana, sebbene abbia poi fatto una parziale marcia indietro dichiarando che, in nome della “sovranità energetica”, la Polonia “non può rinunciare al carbone”. Varsavia conta ancora sul carbone per l’80% del suo fabbisogno energetico, e prevede di arrivare al 50% entro il 2030. Quando il target fissato dalla Commissione europea per quella data è del 40%. Duda ha ricordato che la Polonia ha già tagliato del 30% le emissioni di Co2 negli ultimi 30 anni.
I toni allarmistici hanno trovato ulteriore rinforzo nelle parole di Walter Ricciardi il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: “Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori. E’ questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”.
“Sono a Katowice, in Polonia, per la giornata inaugurale di Cop24. Lo stato di salute del Pianeta ci impone il massimo sforzo e anche di fare presto. Faremo di tutto per innalzare l’ambizione dell’Italia e per trainare gli altri Paesi”. Questo il commento del Ministro dell’ambiente, Sergio Costa.
“Nella difesa dell’ambiente dovete puntare di più sui leader locali e non solo sui Governi”. E’ l’opinione espressa da Arnold Schwarzenegger, ex governatore della California, che ha enfatizzato l’aspetto glocal del problema. Il popolare attore, rammaricato che il governo degli Stati Uniti abbia voltato le spalle agli Accordi di Parigi, ha infatti sottolineato che questi vengono di fatto implementati dai leader dell’amministrazione americana, dal momento che il 70% dell’emissione di CO2 è controllata dai governi locali delle città. “L’America non vuol dire un solo leader, bensì una moltitudine di leader locali che lavorano sodo per migliorare la qualità dell’aria”, ha detto.
Ai discorsi, benché corretti e informati da un “sano” allarmismo, ha fatto da contraltare un importante annuncio della Banca Mondiale: investimenti cospicui nel quinquennio 2021-2025 destinati a sostenere l’adattamento al cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni, raddoppiando l’investimento quinquennale stabilito dopo la firma dell’accordo di Parigi sul clima, nel 2015. Annuncio che si rivolge in prima battuta ai Paesi più poveri e più esposti alle conseguenze del riscaldamento globale. “Il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per i più poveri e vulnerabili del mondo. Questi nuovi target dimostrano quanto seriamente stiamo prendendo il problema, investendo e mobilitando 200 miliardi in cinque anni per combattere il climate change”, ha detto il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. “Ci stiamo spingendo a fare di più e ad andare più velocemente sul clima, e chiediamo alla comunità globale di fare lo stesso – e ha concluso – Si tratta di incaricare i Paesi e le comunità per costruire un futuro più sicuro e più resiliente al cambiamento climatico”.