Occorre puntare con forza sul turismo per la crescita del Paese e per il rilancio del Mezzogiorno.
Il turismo è voce fondamentale dell’export con 362 miliardi di euro complessivi negli ultimi dieci anni, superando l’alimentare, l’abbigliamento e l’arredamento.
E’ quanto emerge dallo studio realizzato da Confturismo e presentata al Forum di Confcommercio a Cernobbio.
I valori regionali riferiti al solo 2017 mostrano in modo inequivocabile la potenza del turismo come voce dell’export soprattutto al centro sud, è proprio nel Mezzogiorno che l’attività turistica mostra la propria forza propulsiva verso l’estero e soprattutto si prospettano ampi margini di miglioramento, sottolinea Confturismo.
L’accoglienza si conferma quindi uno dei punti di forza del Made in Italy: nel periodo 2007-2017 ha contribuito per il 60% al saldo della bilancia commerciale riferito alle quattro A del made in Italy. Su un totale di 216 miliardi di euro, ha generato 128 miliardi, l’abbigliamento 95 miliardi, l’arredamento 75 miliardi mentre l’apporto dell’agro-alimentare è stato negativo per 82 miliardi. Con riferimento a questi comparti l’accoglienza si conferma prima voce dell’export.
I turisti dall’estero sono in costante crescita: 60 milioni nel 2017, in aumento del 5,2% rispetto al 2016. Negli ultimi dieci anni il turismo italiano ha potuto contare quasi esclusivamente sulle buone performance della domanda estera: gli arrivi internazionali sono passati da 43 a 60 milioni (+39,3%) mentre le presenze da 163 a 212 milioni (+29,7%). Il dato emerge sempre dall’analisi realizzata da Confturismo.
Ma anche il turismo interno ha fatto registrare una dinamica positiva per gli arrivi (+16,7%) mentre le presenze sono rimaste sui livelli di 10 anni fa determinando una sensibile contrazione della permanenza media che è addirittura scesa al di sotto di quella relativa al turismo straniero (3,4 contro 3,5 giorni).
Complessivamente, nell’ultimo decennio il settore del turismo è cresciuto di circa 3 miliardi e mezzo di euro, registrando il maggiore incremento percentuale (+6,8%) mentre l’economia italiana ha perso 73 miliardi.
Non bisogna dimenticare che il turismo è anche il comparto con maggior incremento di occupazione sia nel medio (261mila occupati in più tra il 2008 e il 2017, circa +20%) sia nel lungo periodo (+43% tra il 2001 e il 2017).