“Aperti i lavori di oggi del tavolo interistituzionale per il contrasto al caporalato. Continua senza sosta l’azione di Governo per debellare questo fenomeno. Puntiamo su alloggi, trasporti e intermediazione diretta tra domanda e offerta di lavoro con l’app #RestoInCampo”, così su Twitter il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo.
L’incontro si inserisce nel solco tracciato dall’intesa sul Piano Triennale 2020/2022, raggiunta in Conferenza Unificata lo scorso 21 maggio, il cui testo definiva interventi emergenziali, di sistema e di lungo periodo, con azioni specifiche dedicate a prevenzione, vigilanza e contrasto del fenomeno, assistenza e reinserimento socio-lavorativo per le vittime.
In apertura dei lavori, il Ministro Catalfo ha richiamato l’attenzione su quanto il Decreto Rilancio, appena convertito in legge, abbia valorizzato il lavoro svolto, “incoraggiandoci a dare piena attuazione al Piano Triennale, con particolare attenzione al tema della salubrità e sicurezza delle condizioni alloggiative e prevedendo la possibilità di ricorrere al supporto operativo del Dipartimento per la Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana”. Il Ministro ha messo in rilievo anche i passaggi con cui il Decreto Rilancio ha esteso la rappresentanza istituzionale al Tavolo, con la partecipazione piena del Ministro per la Coesione Territoriale e del Ministro per le Pari Opportunità, e ha “avviato una procedura di regolarizzazione ed emersione dei rapporti di lavoro in ambito agricolo, tuttora in corso”.
Nonostante le restrizioni imposte dal lockdown, ha proseguito Catalfo, “abbiamo già iniziato ad attuare le previsioni del Piano, per quanto di competenza del nostro Ministero, con particolare riferimento al tema dei sistemi informativi e dell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro”.
Uno snodo cruciale, il primo, indispensabile per attuare le azioni previste nel Piano. Alla Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione del Dicastero, ha spiegato il Ministro, è stata affidata “la responsabilità di coordinare il gruppo tecnico, previsto nel Piano per dare attuazione alla prima delle azioni ivi previste, che dovrà condurci verso la messa a punto di un vero e proprio sistema in grado di leggere i fabbisogni e monitorare gli andamenti del mercato del lavoro agricolo. Non a caso, questa azione è la prima prevista dal Piano: perché essa accompagna e sostiene tutte le altre. Del gruppo tecnico faranno parte rappresentanti di ISTAT, MIPAAF, INPS, INL, INAIL, ANPAL e Regioni”.
Altrettanto di rilievo il punto dell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura: l’ANPAL – ha ricordato il Ministro – ha rilasciato l’app “Resto In Campo”, illustrata ai rappresentanti delle Regioni e alle parti sociali già all’inizio del mese. È uno strumento sul quale la posta in gioco è elevata e il cui successo dipenderà dalla diffusione presso datori di lavoro e lavoratori. Su ciò, Catalfo è stata chiara: “Conto sulla collaborazione dei rappresentanti delle Parti Sociali, del Terzo Settore e delle Organizzazioni Internazionali che siedono al Tavolo. Da parte nostra, ha proseguito, ci impegniamo ad arricchire ulteriormente l’app agganciandola a servizi complementari in materia di alloggi e trasporto dei lavoratori perché è chiaro che la battaglia possiamo vincerla solo rendendo inutile e non conveniente il ricorso al caporale”. I sistemi informativi e gli applicativi digitali saranno dunque strumenti determinanti al servizio della legalità.
A questo proposito, Il Ministro ha espresso il proprio apprezzamento al fondamentale lavoro di vigilanza e repressione che prosegue senza battute d’arresto.
La titolare del Dicastero ha messo in luce con soddisfazione anche il tema dell’impiego delle risorse: “Una delle specificità del Piano Triennale è che sin dall’inizio è stato accompagnato da una dotazione finanziaria per sostenerne l’attuazione. Ebbene, posso dire che dei quasi 90 milioni di euro messi a disposizione dal nostro Ministero, già oltre 64 milioni sono stati impegnati, con l’avvio delle operazioni riconducibili a 12 progetti”. Tra essi, spicca SUPREME il più grande tra questi interventi – coordinato dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche d’integrazione assieme alla Regione Puglia e derivante da un finanziamento straordinario ed emergenziale concesso dalla Commissione europea – che vede agire in partenariato cinque Regioni del Sud, con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e il terzo settore. SUPREME, ha concluso il Ministro, ci ha consentito negli ultimi mesi “di intervenire tempestivamente, con azioni di contenimento e prevenzione del contagio da COVID-19 anche in situazioni di forte degrado abitativo”.