Il Piano definito lo scorso 20 febbraio è frutto della collaborazione di tutte le Istituzioni impegnate a livello centrale, regionale e locale contro lo sfruttamento e il caporalato, riunite in un Tavolo presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e aperto anche ad associazioni di categoria, sindacati e Terzo settore.
Partendo da una mappatura dei territori e dei fabbisogni di manodopera agricola, il Piano affianca interventi emergenziali e interventi di sistema o di lungo periodo, con 10 azioni specifiche dedicate a prevenzione, vigilanza e contrasto del fenomeno, ma anche ad assistenza e reinserimento socio-lavorativo per le vittime.
“L’intesa di ieri è un passaggio fondamentale, perché ci consentirà di attuare il Piano sui territori, promuovendo legalità, sicurezza e dignità del lavoro”, ha commentato Stanislao Di Piazza, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali. “Sfruttamento e caporalato sono piaghe complesse che possiamo combattere solo unendo forze e competenze. Questa filosofia ha portato alla definizione del Piano, frutto di un ampio e partecipato confronto tra tutti i livelli istituzionali, le parti sociali e la società civile.
Dalla Conferenza Unificata arriva il via libera a continuare, tutti insieme e per il bene del Paese, in questa direzione”.