“Il decreto Sbloccacantieri incide sicuramente anche sui poteri dell’Anac, prevedendo il ritorno al regolamento attuativo in luogo delle linee guida dell’Autorità”. Lo ha detto il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, nella relazione annuale a Montecitorio sull’attività dell’Autorità. “Non ci sentiamo di criticare questa opzione – ha aggiunto – la regolazione flessibile non è stata positivamente accolta dalle amministrazioni, abituate a regole rigide piuttosto che a criteri che richiedano l’esercizio di maggiore discrezionalità. Seppure opportunamente ridimensionata rispetto ai 200 mila euro del testo originario, la previsione di una soglia abbastanza alta (150 mila euro), entro la quale adottare una procedura molto semplificata (richiesta di soli tre preventivi), aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi”, ha proseguito il ragionamento Cantone, entrando nel merito dello Sblocccantieri. Non a caso, nel 2018 le prefetture hanno emesso 2.573, segnando un +56,5% rispetto al 2015. Tra il 2015 e il 2018 erano state “appena” 1.922. Logico e consequenziale il commento conclusivo di Cantone “un chiaro segnale di quanto le organizzazioni criminali stiano infiltrando l’economia legale”.