Bonus bebè ripristinato e pacchetto pensioni presentato con esclusione di circa 14.600 lavoratori (delle ormai note 15 categorie di lavori gravosi) dall’aumento dell’età pensionabile dal 2019 e scatto soft (al massimo di due-tre mesi) dal 2021 sui futuri adeguamenti alla speranza di vita. Sono queste, insieme con la previsione di un gettito a regime di un miliardo di euro per la web tax, le principali novità emerse ieri nell’esame parlamentare della legge di Bilancio al Senato. Mentre, per l’estensione dell’Ape social e la sua proroga al 2019, bisognerà attendere il passaggio del provvedimento alla Camera.
Tre anni ancora, dunque, di bonus bebè. “Siamo molto soddisfatti perché Alternativa popolare ha vinto la sua battaglia sul bonus bebè. Uscito dai radar della legge di Bilancio, invece sarà integralmente rifinanziato per il prossimo triennio”. Lo annunciano la presidente dei senatori di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Laura Bianconi ed il senatore di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Marcello Gualdani, correlatore alla legge di Bilancio.
Il bonus bebè o assegno di natalità viene erogato dall’Inps ogni mese fino al terzo anno di vita del bimbo alle famiglie con bimbi nati, adottati o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e con un Isee non superiore a 25.000 euro. A seguito di un monitoraggio della prestazione è emerso che molti aventi diritto non hanno presentato ancora la DSU utile al rilascio dell’ISEE per il 2017. La scadenza per farlo è il 31 dicembre 2017.