La Relazione annuale 2023 presentata in questi giorni al Parlamento e al Governo dall’Autorità di regolazione per l’energia e l’ambiente, scatta un’istantanea sullo Stato dei servizi pubblici e sull’Attività svolta nel 2022 ( i numeri dei servizi pubblici), a seguire una panoramica dei dati rilevanti.
Nel 2°anno di attuazione del regime di riconoscimento automatico dei bonus, sono stati erogati 6.207.263 bonus per disagio economico o Bonus sociali: 3.766.105 bonus elettrici (+51,4% rispetto al 2021) e 2.441.158 bonus gas (+58,7%) per un valore complessivo di 2.162 mln. Lo sportello per il consumatore energia e ambiente ha permesso di recuperare nel 2022 19,8 mln. come “compensation”, ossia il corrispettivo economico ottenuto dai clienti o utenti finali mediante l’accordo di conciliazione (valore recuperato anche rispetto al valore della controversia oppure rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate, rinuncia a spese e interessi moratori ).
Nel settore dell’elettricità il 64% dei clienti domestici ha scelto il mercato libero, con una prevalenza di offerte a prezzo fisso.
Il 76,7% dei clienti domestici ha sottoscritto nel mercato libero un contratto a prezzo fisso (prezzo che non cambia per 1 anno), mentre il 23,3% ha scelto un contratto a prezzo variabile, prezzo che cambia con tempi e modalità stabilite. La preferenza verso il prezzo variabile è cresciuta, in ragione delle condizioni di mercato del 2022; mentre nel 2021 il contratto a prezzo variabile risultava scelto dal 18,6% dei clienti domestici.
Nel gas oltre il 66% delle famiglie ha aderito al mercato libero, nel 2022 la quota delle famiglie che hanno acquistato il gas nel mercato tutelato è scesa al 33% dal 36,6% del 2021.
Per quanto riguarda Acqua, spesa media, perdite idriche, nel 2022, la spesa media sostenuta da una famiglia di 3 persone, con consumo annuo di 150 m3 è risultata pari a 326 euro/anno, il dato si riferisce a un campione di 63 gestioni (che erogano il servizio a circa 34 mln.), con valore contenuto nel Nord-Ovest (232 euro/anno) e più elevato nel Centro (390 euro/anno), area in cui i soggetti hanno programmato per il periodo 2020-2023, una spesa pro capite maggiore per investimenti da finanziare attraverso tariffa. Il valore, invece, si ferma a 132 euro/abitante nell’area Sud e Isole, la media nazionale delle perdite idriche si attesta in media al 41,8% pari a 17,9 m3/km/gg, un dato che mostra un miglioramento del 12% rispetto all’anno base, anche se ci sono forti differenze a livello geografico.
Lo stesso disallineamento si riscontra anche nei dati relativi alle interruzioni di servizio, condizionati dalle situazioni contingenti, che presentano valori mediamente bassi nel Nord Ovest (0,66 ore/anno) e nel Nord Est (0,68 ore/anno), valori superiori nel Centro (31,55 ore/anno) e più elevati nel Sud e Isole (204,69 ore/anno), tuttavia, questo dato presenta una riduzione rispetto al 2016 del 32%.
Fonte: ARERA