“Con la riforma del codice degli appalti è arrivato il momento di superare la fase delle norme derogatorie degli ultimi anni per costruire un quadro stabile e chiaro. Riteniamo che, analizzando l’esperienza attuativa del Pnrr, sia necessario arrivare a nuove regole che rimettano al centro la fase della programmazione – migliorando quanto si sta facendo da qualche anno – e soprattutto il progetto”. Lo ha detto il neo presidente dell’Oice, l’Associazione delle società d’ingegneria e architettura aderente a Confindustria, Giorgio Lupoi al convegno “Centralità e qualità del progetto, dal Pnrr al nuovo codice appalti”, tenutosi a Roma. L’incontro ha visto la partecipazione in presenza di esponenti del Dipe, dei dicasteri che stanno gestendo l’attuazione del Piano (Mef, Mims e Mite/Commissione Via/Vas), d’Invitalia e dell’Anci, nella prima sessione moderata dal vice presidente Roberto Carpaneto.
Per l’occasione, l’Associazione ha reso noti i dati del terzo Report trimestrale dei bandi Pnrr, che hanno certificato un vero e proprio boom di gare, sia in numero sia in valore rispetto al primo trimestre dell’anno e ha illustrato un decalogo di proposte per il nuovo codice appalti, cui il Consiglio di Stato sta iniziando a lavorare, su delega del Governo. Per Lupoi,”siamo alla vigilia di un lavoro fondamentale come è quello della riforma del codice dei contratti”. Ora “si deve investire molto di più in ingegneria e architettura, come avviene nel resto d’Europa, e che questo sia nell’interesse del Paese. Occorre utilizzare il know how del nostro settore per programmare ciò che serve veramente alla collettività, per realizzare gli interventi di qualità, a costi e tempi certi. Oggi – ha aggiunto – esistono metodologie e strumenti innovativi da utilizzare anche e soprattutto per la gestione degli interventi. Auspichiamo una reale ed effettiva apertura di un nuovo mercato come è quello dei supporti di project management alle stazioni appaltanti che mai come oggi hanno esigenza di un ‘braccio tecnico’ per ogni fase del processo, scelto in gara selezionando il migliore know-how esistente”.
Al vice presidente Alfredo Ingletti è spettato poi il compito d’illustrare le proposte Oice, incentrate su tre temi fondamentali declinati e articolati in 10 “tesi”: tutela e dignità della fase progettuale e del progettista; regole “di ingaggio” chiare, eque e semplici fra operatore economico e stazione appaltante, sia nella fase di gara sia nella fase esecutiva a livello contrattuale; trasparenza, concorrenza e forte accelerazione sulla digitalizzazione e sull’innovazione dei processi amministrativi, utilizzando anche supporti di project management.