Non va bene sostituire le parole “genitore” con le parole “padre e madre” nel modulo di richiesta della carta d’identità per i minori. Questo il parere negativo dato dall’Anci nell’ambito della Conferenza Stato–Città alle prescrizioni del decreto del Ministero dell’interno che modificano le relative modalità.
“Credo che l’uso del termine genitore su alcuni moduli non sminuisca il ruolo di nessuno – ha spiegato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – Usare una terminologia più ampia non implica il divieto di adoperarne una più specifica come padre o madre, ma fa sì che qualsiasi tipo di famiglia, monogenitoriale o creatasi con un secondo matrimonio, non si senta discriminata e non viva situazioni di disagio nel compilare un modulo burocratico. Sono i bambini a non dover essere discriminati. La parola “genitore” serve a evitare di escludere a priori le nuove famiglie che pure ci sono già nella società italiana”.
L’Anci aveva chiesto un rinvio, non concesso dal Governo, perché aveva ricevuto il testo del decreto solo poche ore prima della Conferenza.