“La qualificazione delle stazioni appaltanti è diventato uno dei punti qualificanti del Pnrr che ci ha permesso di ricevere l’ultima tranche di fondi europei del next Generation Eu, e sarà essenziale per le prossime”, spiega il Presidente di Anac Giuseppe Busia.
“Gli obiettivi sono la riduzione delle stazioni appaltanti, con particolare riferimento alle più piccole aggregando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori; e il rafforzamento e qualificazione delle stesse, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione. Tutto questo porta indiscutibili vantaggi sia per le stazioni appaltanti che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure, eventualmente con più lotti, così riducendo i costi amministrativi delle gare. Inoltre, come l’ammontare degli appalti del Pnrr ci evidenzia, è indispensabile la formazione di specializzazioni”, chiosa Busia.
“Per stipulare contratti pubblici servirà avere un ufficio organizzato, esperienza, persone qualificate. In caso contrario ci si dovrà aggregare e rinunciare a svolgere le gare più complesse, facendo affidamento su altri, così da avere un servizio più efficiente, meno oneroso e in grado di comprare meglio”. In più, “chi ha dimostrato capacità di saper acquistare potrà offrire servizi ad altri enti, svolgendo una funzione di supplenza. Stiamo lavorando con la Scuola nazionale dell’Amministrazione (Sna) per corsi qualificanti”.
“Non si possono trascurare, infine, i vantaggi, in termini di economie di scala e di scopo, che possono derivare da acquisti in comune – aggiunge il Presidente Busia- e ciò vale sia per le stazioni appaltanti che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure, eventualmente con più lotti, così riducendo i costi amministrativi delle gare. Vogliamo tendere verso modelli di stazioni appaltanti, che possano spendere risorse unicamente in base alle capacità e professionalità disponibili. Non solo, affinché la qualificazione sia efficace e possa anche fungere da volano nel semplificare e digitalizzare gli appalti, vogliamo individuare un sistema che preveda tra i requisiti per la qualificazione alcuni elementi imprescindibili, anche per i soggetti che oggi sono qualificati di diritto”.
“Tra i requisiti obbligatori è ora ricompresa, grazie al decreto Semplificazioni – conclude Busia – anche la disponibilità e l’utilizzo corrente di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gare. La stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà dimostrare di avere a disposizione, oltre al personale tecnico e amministrativo per la gestione dei contratti per i quali intende qualificarsi, specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso”.
Fonte: ANAC