Quella del 2016 sulla trasparenza è stata una “riforma epocale” ma “la trasparenza, al di là delle proclamazioni di principio, fatica a essere realmente accettata”: lo ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, presentando alla Camera la relazione annuale 2016.
Cantone ha infatti ripercorso le delibere attuative dell’Autorità del decreto legislativo 97, ricordando che una norma del decreto legislativo sulle forme diffuse di accountability ha suscitato una “rivolta” tale da parte della dirigenza, e ricorsi, tanto da portare l’Anac a sospendere l’efficacia delle relative linee guida.
Cantone, presentando la relazione ha infatti dedicato un passaggio importante al tema della trasparenza, “oggetto nel 2016 di un intervento normativo epocale (il decreto legislativo 97 del 2016) per trasformare l’amministrazione in una ‘casa di vetro’”.
Consip, Anas, Rai, ricostruzione post sisma, servizi per i Centri di accoglienza richiedenti asilo: come risulta dalla relazione annuale presentata ieri, è ampia la rosa di ambiti su cui Anac è intervenuta.
DELIBERE – E’ aumentato il numero di richieste di intervento dell’Autorità con il metodo collaborativo, sperimentato per la prima volta con Expo 2015: nel 2016 sono state emanate ben 1.388 delibere (per lo più, provvedimenti di vigilanza, pareri, linee guida, sanzioni, ecc.) e nei primi 5 mesi di quest’anno si è già superata quota 600.
COMMISSARIAMENTI – Lo strumento del commissariamento degli appalti è stato adottato, da quando è stato istituito, 32 volte, in particolare con 23 commissariamenti veri e propri e 9 misure di sostegno e monitoraggio.
VIGILANZA – Per quanto riguarda l’attività di vigilanza nel 2016 sono state avviate 845 istruttorie nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche: le sanzioni, usate solo come extrema ratio, sono state solo 12. Nel campo dei conflitti di interesse e di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, i procedimenti avviati sono stati 149, anche se i risultati sono stati spesso deludenti per una carenza delle norme rispetto alla quale il presidente Cantone è tornato a sollecitare come una “indifferibile rivisitazione”. In materia di trasparenza sono stati aperti 193 procedimenti di vigilanza, a cui si aggiungono 59 procedimenti sanzionatori per mancata pubblicazione dei dati concernenti i titolari di incarichi politici. Su questo fronte si registra un mancato adeguamento delle amministrazioni agli indirizzi Anac nel 40% dei casi, tasso che interessa piccoli comuni, ma anche realtà grandi come Roma e Milano.
CODICE DEGLI APPALTI – Per quanto riguarda il nuovo codice degli appalti, 656 sono stati i pareri e le risposte in forma breve resi dall’Anac, 56 le delibere di vigilanza, 76 gli accertamenti ispettivi (in parte condotti in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Ragioneria Generale dello Stato) e 29 i protocolli di vigilanza collaborativa. Nel settore dei lavori pubblici l’Autorità, che si è occupata di numerose importanti infrastrutture, ha ricevuto circa 1.800 segnalazioni.
WHISTLEBLOWING – Cresce il ricorso al “whistleblowing”: le segnalazioni di presunti illeciti da parte dei lavoratori sono state 235 nel 2015, 252 nel 2016 e oltre 260 nei primi 5 mesi di quest’anno, ma la qualità resta bassa, segno di una scarsa comprensione dell’istituto.