Come ogni anno è arrivata puntuale la polemica pasquale sull’agnello in tavola. Quest’anno ad accendere il dibattito mediatico è stato il botta e risposta tra Silvio Berlusconi, che con improvvisa ed acrobatica svolta vegana ha deciso di salvare alcuni agnellini dal macello ospitandoli nel suo giardino, e Laura Boldrini, che addirittura ne ha solennemente ospitato due a Montecitorio.
La querelle, più che altro oggetto di battute goliardiche e di sterili contese su facebook, non dovrebbe penalizzare più di tanto i pastori sardi che, nella settimana pre pasquale hanno visto raddoppiare il prezzo della carne di agnello (5 euro al chilo). Carne d’agnello che, con buona pace della Boldrini e di Berlusconi, anche quest’anno sarà la principale protagonista delle mense pasquali. Quasi tutte le famiglie sarde e molte di quelle della penisola per Pasqua banchetteranno infatti con l’agnello di Sardegna Igp.
Nel dare queste stime il Consorzio per la tutela dell’Igp Agnello di Sardegna, che raggruppa circa 4mila soci e certifica oltre 650mila agnelli, non ha mancato di stigmatizzare le polemiche politiche, soprattutto la svolta vegana dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi si è fatto fotografare mentre allatta un agnellino con il biberon ed è stato prontamente ribattezzato dalla implacabile Rete come il Signore degli Agnelli.
“Sconcertante“. Commenta così Battista Cualbu, presidente del Consorzio per la tutela della igp agnello in Sardegna, la “svolta vegana” dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa ha aderito a una campagna promessa dalla Lega italiana difesa animali e ambiente- l’associazione animalista fondata dall’ex ministro Michela Vittoria Brambilla- adottando cinque agnelli per “salvarli” dalla Pasqua.
“Dalla politica ci aspettiamo maggiore attenzione per il mondo produttivo- sottolinea Cualbu, numero uno anche di Coldiretti Sardegna. La carne di agnello sardo fa parte della dieta della longevità che ha consentito alla Sardegna di essere la seconda regione dopo si vive più a lungo dopo Okinawa. Il segreto dei nostri agnelli è che si nutrono con il solo latte delle madri allevate allo stato brado, come da disciplinare”.
Continua Cualbu: “Il modo tradizionale di brucare delle pecore aumenta notevolmente nella carne i contenuti di alcune sostanze fondamentali che vengono trasmesse completamente all’uomo. Queste aiutano lo sviluppo cerebrale e la vista nei bambini più piccoli, e il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. E infatti i pediatri consigliano l’omogeneizzato di carne di agnello per i bambini appena svezzati”.
Chiude il presidente di Contas: “È davvero sconfortante che un leader politico, che ha ricoperto ruoli di preminenza nelle istituzioni, sponsorizzi una alimentazione artificiale dalle conseguenze sconosciute. L’invito che faccio a nome del consorzio, è quello di comprare l’agnello Igp di Sardegna, un prodotto sano e sicuro del quale sono provate scientificamente i benefici alla salute”.