Le città pullulano di edifici di ogni genere, soprattutto le megalopoli sature di torri di cristallo e grattacieli innervati d’acciaio. Meraviglie dell’architettura moderna e post-moderna, secondo alcuni, ma anche entità energivore responsabili, in Europa, di circa il 50% di emissioni di CO2 e di una quota compresa tra il 10% e il 30% delle emissioni primarie di particolato (PM). Non a caso, la normativa comunitaria EPBD fissa degli standard energetici elevati per gli edifici di nuova costruzione, i cosiddetti “Nearly Zero Energy Building”. Tuttavia, l’autentica sfida per ottenere un efficientamento del settore residenziale sono gli edifici. L’Italia, ad esempio, detiene una delle quote d’incidenza di edifici residenziali sul totale degli edifici più alte in Europa (84,3%) con circa 12,2 milioni di edifici residenziali, davanti a Francia (76,4%) e Germania (68,4%). Inoltre, il settore residenziale, dal 2006 al 2015, ha registrato una variazione nel consumo energetico pari allo 0,22%, nonostante quello degli altri principali Paesi europei sia calato”. Di qui l’urgenza di adottare politiche di efficientamento nella logica smart city. Processo in corso ai quattro angoli del pianeta. A livello globale, secondo il “Cities in Motion Index”, – un indice sviluppato dalla IESE Business School che analizza il livello smart delle città lungo 10 dimensioni chiave e 83 indicatori – “New York si conferma per il secondo anno consecutivo come città più smart, seguita da Londra e Parigi. Queste metropoli, infatti, hanno investito molto negli ultimi anni in tecnologie innovative, coesione territoriale, pianificazione urbana e governance. Invece, la prima città italiana in ordine di ranking è Milano (41° al mondo), seguita da Roma (75°), Firenze (108°), Torino (109°) e Napoli (119°)”. Per il nostro Paese, dunque, c’è molta strada ancora da percorrere per mettersi al passo con il trend internazionale. Bisogna riconoscere, comunque, che secondo l’Osservatorio Internet of Things, nel 2017, quasi la metà (51%) dei Comuni medio-grandi italiani ha avviato almeno un progetto di smart city negli ultimi tre anni, tuttavia, il 56% di queste iniziative è ancora in fase sperimentale. Nello specifico, benché ancora in fase di sviluppo, lo smart energy management in Italia si sta espandendo grazie al crescente numero di progetti pilota che le Regioni e i Comuni italiani stanno lanciando”.