A Padova “per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della presenza mafiosa nel nostro territorio e per dare valore al lavoro per il bene comune che da anni svolgono molte realtà locali”, ha spiegato il responsabile di Libera Padova, Marco Lombardo. “Ci aspettiamo un’invasione festosa della città da parte di 20.000 persone e di moltissimi studenti. Abbiamo infatti raccolto l’adesione di oltre cento scuole di tutto il Triveneto, della Lombardia, del Piemonte e della Puglia”.
La giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si apre oggi alle 9 con un corteo che da Piazzale Boschetti arriverà in Prato della Valle alle 11 e lì verranno letti i nomi delle vittime assassinate per mano della criminalità organizzata. Alle 12 sarà poi la volta dell’intervento di don Luigi Ciotti che ricorda come “il primo obiettivo sia la vicinanza alle famiglie di chi ha perso la vita. Non si tratta di una celebrazione – sottolinea – ma di memoria viva che si traduce in impegno e responsabilità concreta”. Nel Nord-est infatti “la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato con lo spaccio di droga – aggiunge il fondatore di Libera – ma pure nel più recente traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili, fino alle redditizie sale scommesse”.
Nel pomeriggio odierno si terranno poi otto seminari tematici in altrettante sale cittadine, uno dei quali ha come titolo “Il ruolo degli amministratori locali nella lotta a mafie e corruzione”. La manifestazione è stata anticipata ieri dalla veglia nella Basilica di Sant’Antonio, per ricordare le persone uccise. Ma “la memoria viva si deve tradurre tutti i giorni in responsabilità e impegno – sottolinea don Ciotti – non è un evento. Bisogna stringersi intorno a queste famiglie perché il loro dolore non finirà mai”.
Il Triveneto è la macro-regione più dinamica d’Italia, terra di lavoro e sviluppo ma anche una realtà in cui la percezione del fenomeno corruttivo non è sempre avvertita nella sua reale dimensione.. Il Report “Liberaidee” fornisce qualche dato frutto di una ricerca quantitativa realizzata attraverso 10.343 questionari a livello nazionale (939 soltanto in Veneto) e di oltre 100 interviste alle associazioni di categoria, mettendo in evidenza che il 43% dei cittadini veneti ritiene “marginale” la presenza mafiosa nel proprio territorio, il 44% di essi percepisce la corruzione come “abbastanza presente”, altri “non sanno”. L’evento di oggi può rappresentare un’occasione di riflessione, consapevolezza e rilancio per l’intero territorio. L’impegno collettivo orientato al bene comune è infatti un freno alle infiltrazioni della criminalità organizzata.