Il Comune di Milano ha avuto l’assenso alla demolizione delle opere abusive nel quartiere Stadera; Il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia (Tar) ha infatti respinto la richiesta di sospensione dell’intervento. A fronte dell’inadempienza di un privato l’Amministrazione municipale aveva deciso di attuare i poteri sostitutivi e di ripristinare lo stato iniziale dell’edificio un tempo adibito a laboratorio ad uso terziario, trasformato successivamente dalla proprietà in piccoli appartamenti, attraverso interventi illeciti. Il Tar ha quindi dato ragione al Comune di Milano, approvando la demolizione delle opere abusive tra cui la scala esterna, i soppalchi, la riapertura del portico e delle griglie di aerazione per consentire l’utilizzo in sicurezza del parcheggio sotterraneo.
“È una battaglia vinta che dimostra il buon operato dell’Amministrazione – ha detto l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Ringrazio gli uffici dell’Urbanistica e dell’Avvocatura che da anni lavorano per ripristinare la legalità in via Isimbardi 31, presto programmeremo l’intervento di demolizione”.
Negli anni scorsi l’Amministrazione ha emesso svariate ordinanze in tal senso, senza tuttavia ottenere riscontro. Già in precedenza il Tar aveva riconosciuto la presenza di opere illecite tanto che a maggio il Comune di Milano aveva avviato la procedura di esproprio dell’immobile contro la quale però la proprietà aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato. La sentenza aveva pertanto annullato l’acquisizione ma non l’ordinanza di demolizione degli abusi emanata dall’Amministrazione municipale.
“E’ la prima volta che agiamo in maniera così radicale per ripristinare la legalità laddove i privati persistono nel non sanare situazioni abusive – ha concluso l’assessore Maran – e da oggi l’area è di proprietà del Comune, che provvederà a metterla in sicurezza, ripristinare l’agibilità dei box, e individuare una proposta di riuso con il Municipio 5”.