Lo ha stabilito l’Autorità a carico di un comune definendo illegittima la gestione, da parte dell’ente, del servizio di recupero, trattamento e riciclo della frazione organica dei rifiuti ricorrendo sempre alla stessa azienda dal 2020 ad oggi mediante ripetuti affidamenti diretti e proroghe.
Il comune, nel caso di specie, ha violato il principio di rotazione degli affidamenti, anche tenendo conto della sospensione di tale principio introdotta dalla normativa emergenziale, in vigore tra il 16 luglio 2020 e il 31 luglio 2021, emerge che la maggior parte (dieci su dodici) degli affidamenti consecutivi alla stessa impresa effettuati negli ultimi quattro anni non ricadono nell’intervallo temporale della moratoria prevista dai decreti approvati nel periodo pandemico.
Inoltre, l’Anac ha rilevato che l’ente non ha formalizzato i contratti di appalto con l’esecutore del servizio in contrasto con le norme sulla contabilità pubblica, secondo cui i contratti della pubblica amministrazione devono essere predisposti obbligatoriamente in forma scritta. Anac sottolinea anche la violazione degli obblighi di trasparenza visto che di tali affidamenti non vi è traccia nella sezione Amministrazione Trasparenti/Bandi e contratti sul sito istituzionale del Comune.
Fonte: Anac