In merito al disegno di legge sull’autonomia differenziata, “sono tre le questioni imprescindibili: la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni e la costituzione del Fondo perequativo previsto dall’articolo 119 della Costituzione per le Regioni con minore capacità fiscale; il definitivo abbandono del principio della spesa storica; il pieno coinvolgimento del Parlamento nel processo attuativo”. Ad affermarlo è stato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, in risposta a una interrogazione parlamentare presentata durante il Question time nell’Aula di Montecitorio.
Il ministro ha spiegato che “la determinazione dei LEP per i servizi a richiesta individuale nei settori maggiormente rilevanti è naturalmente inutile se non la colleghiamo alla disponibilità delle risorse necessarie a realizzarli. È indispensabile quindi un fondo di natura perequativa che sostenga le aree più svantaggiate”.
D’altra parte, il “secondo caposaldo di cui tenere conto” è per il ministro Carfagna “il definitivo superamento del criterio della spesa storica“. Infatti, “la conservazione anche provvisoria di questo criterio rischia di perpetuare o addirittura acuire i divari territoriali”.
“Infine – ha aggiunto Carfagna – credo che le future intese Stato-Regioni, destinate a cambiare l’architettura e l’equilibrio delle competenze e dei poteri in settori che incidono sul destino e sulla qualità della vita di ogni singolo cittadino, abbiano un rilievo tale da rendere indispensabile il sugello parlamentare anche in chiave emendativa, se necessario. Il ‘prendere o lasciare’ non sarebbe un buon viatico né per le Regioni né per il Governo che in futuro dovessero intestarsi gli accordi”.
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha sintetizzato il contributo che vuole dare a questo disegno di legge di iniziativa governativa, il cui testo è per il momento “una bozza aperta al confronto”, utilizzando una frase di don Milani: “Non c’è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”.
In conclusione, il ministro Carfagna si è detta convinta che il ddl “rappresenti un adempimento doveroso, non più rinviabile, e sono certa che possiamo portarlo a termine, ma realizzando le misure di contrasto ai divari che la Costituzione e le norme prevedono e che finora sono rimaste lettera morta. È l’occasione buona per renderle operative e per avviare l’operazione di ricucitura dei diritti e delle opportunità che gli italiani meritano, perché si possono differenziare i poteri assegnati alle Regioni ma non i diritti dei cittadini in base ai territori in cui essi risiedono“.
Fonte: Ministero per il Sud e per la Coesione Territoriale