All’ultimo censimento sulle auto di servizio, che fotografa le vetture utilizzate dalle amministrazioni pubbliche al 31 dicembre 2021, hanno risposto 8.142 enti, l’80% dei 10.128 registrati, con un aumento del 21,6% (+1.449) rispetto alla rilevazione precedente. A tale positivo allargamento della partecipazione, tornata praticamente ai livelli del censimento relativo al 2018, corrisponde un aumento delle vetture di servizio registrate: risultano 29.894, con un incremento del 12,3% (pari a 3.267 auto in più) rispetto al numero del 2020, che si fermò a quota 26.627. Rispetto all’aumentata consistenza del parco auto, tuttavia, il numero medio delle autovetture registrate per amministrazione scende a 3,6 rispetto a 3,9 dell’anno precedente. La rilevazione, a cura del Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Formez PA, è stata avviata il 16 febbraio e si è conclusa l’8 aprile scorso. La scarsa adesione al censimento che ha caratterizzato gli anni più drammatici della pandemia sembra superata. La rilevazione, che si era arenata durante il picco dell’emergenza sanitaria, è ripartita per ferma volontà del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, consentendo il pieno rispetto delle regole stabilite dal Dpcm 25 settembre 2014.
A maggio del 2021 era stata recuperata la rilevazione del 2020 sui dati al 31 dicembre 2019, a cui avevano risposto 7.074 enti (il 70%). Ad agosto del 2021 si era concluso anche il censimento riferito al 31 dicembre 2020, con un numero di amministrazioni rispondenti sceso ancora a 6.693, pari al 66% del totale. La partecipazione oggi è tornata, invece, sostanzialmente in linea con quella del censimento 2019 (sui dati al 31 dicembre 2018), a cui rispose l’82% degli enti, ma in cui le auto registrate risultarono ben 33.527 contro le 29.894 attuali. “Siamo rientrati nella fisiologia del censimento – commenta il ministro Brunetta – che ho voluto introdurre durante il mio primo incarico a Palazzo Vidoni, nel 2010, quando avevamo un numero esorbitante di auto di servizio. Abbiamo usato l’arma della trasparenza per riportare nel tempo le auto sotto le 30mila. E continueremo a monitorare e a vigilare: questa rilevazione è uno strumento concreto di efficientamento della Pubblica amministrazione”.
A fare la parte del leone anche nel 2021 sono i Comuni, che hanno risposto in 6.510 e possono contare su 11.517 vetture a disposizione (pari al 39% complessivo), a cui vanno aggiunte le risposte di 96 Comuni capoluogo con 2.433 auto. A seguire, il mondo della sanità con 8.179 auto in uso (il 27% del totale), a fronte di 175 enti che hanno risposto. Nel dettaglio, il censimento appena concluso segnala come il 92% delle auto di servizio risulti in uso a uno o più uffici o servizi senza autista (27.462 su 29.894 veicoli), mentre solo l’8,14% – pari a 2.432 mezzi – è in uso con autista: 850 a uso esclusivo, 1.582 a uso non esclusivo. Rispetto al 31 dicembre 2020, quando la quota di vetture con autista risultava del 7,36% (pari a 1.961, di cui 734 a uso esclusivo sul totale di 26.627 auto), l’aumento registrato è solo apparente, perché la rilevazione attuale comprende, nella categoria “altri enti”, il dato relativo al ministero della Giustizia (608 autovetture con autista) che non era stato riportato nel rapporto precedente, in quanto ancora in fase di verifica al momento della sua pubblicazione. Una riduzione si è registrata anche rispetto al 31 dicembre 2019, quando la percentuale di auto con autista era al 9,24% (2.371, di cui 707 a uso esclusivo, sul totale di 25.668 auto).
Fonte: Ministro per la Pa