E’ Bologna la città più smart d’Italia. Seconda Milano, seguita da Torino e poi da Mantova che si colloca al quarto posto confermando l’ascesa delle città medie. Roma perde posizioni: dal 4° al 9° posto. Fanalino di coda il Sud: la prima città metropolitana in classifica – Napoli – occupa la 32esima posizione. E’ la fotografia scattata dal rapporto “Smart City Index 2016” presentato oggi a Roma all’evento “Italia Smart” di EY – patrocinato da Agenzia per l’Italia Digitale e organizzata con il supporto di Ericsson, Indra e TIM – che ha visto i protagonisti del processo di trasformazione delle città condividere idee e progettualità indirizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità delle stesse.
Smart City Index, giunto alla terza edizione, analizza le 116 città capoluogo italiane utilizzando oltre 470 indicatori, classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle città italiane, misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. Quest’anno l’analisi è stata realizzata con un’impostazione a strati: dalle infrastrutture di rete, ai sensori che rilevano le informazioni, alla delivery platform che le elabora, permettendo di erogare applicazioni e servizi a valore aggiunto per i cittadini da parte di soggetti pubblici e privati. Gli indicatori utilizzati da EY per stilare la classifica prendono in considerazione la capacità delle istituzioni di investire in servizi per i cittadini, l’esistenza di infrastrutture capaci di assorbire il cambiamento e l’abilità nel fornire alla comunità delle piattaforme integrate ed efficaci per l’erogazione dei servizi. Tra questi le infrastrutture per la diffusione della Banda Larga, i servizi digitali (infomobilità, scuola, sanità, turismo, @government), lo sviluppo sostenibile delle città (ambiente, reti energetiche, mobilità alternativa).
Anche quest’anno il podio resta saldamente nelle mani delle grandi città del Nord Italia con Bologna, Milano e Torino. Il Sud mostra un ritardo strutturale: è solo al 32esimo posto che si incontra la prima metropoli – Napoli – e al 52° la prima città media, Lecce. La maglia nera resta in Sicilia con i principali capoluoghi che, come nel 2014, si attestano in fondo della classifica. Cagliari al 33° posto guadagna 11 posti rispetto allo scorso anno, anche grazie alla forte informatizzazione delle scuole con l’81% delle aule connesse nella regione. Le città medie mostrano le performance migliori con un trend generale che vede oltre 23 città tra il 4° e il 39° posto: Mantova balza dal 35° posto del 2014 al quarto. Seppure in fondo alla classifica, le città del “benessere analogico” mostrano alta vivibilità anche in presenza di bassa diffusione delle innovazioni, tra queste Fermo nelle Marche e Lanusei, Tempio e Olbia in Sardegna.
L’Italia poi mostra punte di eccellenza in alcuni ambiti. Ad esempio, Pordenone supera l’80% di rifiuti raccolti e differenziati e la Puglia rappresenta la regione italiana con la maggiore produzione di energie rinnovabili. Inoltre l’ascesa digitale crea un nuovo paradigma tecnologico, grazie alla crescente diffusione delle IoT (Internet of Things), contribuendo così alla trasformazione dei consumatori italiani in prosumer e alla diffusione dell’economia della condivisione e della collaborazione: il 70% dei comuni capoluogo offre un servizio di sharing mobility e i dati sulla “Collaborative Economy” vedono l’Italia il 3° Paese al mondo per case su AIRBNB.