Nel 2019 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 8.175, il 3,9% in meno rispetto al 2018. Si riduce, in particolare, il numero di partecipate pubbliche attive nei settori dell’industria e dei servizi (-5%) e di quelle partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale (-6%). Il valore aggiunto per addetto delle controllate pubbliche cresce del 3,9%: 104.681 euro contro 48mila 900 euro del totale delle imprese dell’industria e dei servizi. Il Ministero dell’economia e delle finanze si conferma l’ente più rilevante: controlla imprese che pesano per il 53,5% degli addetti.
In calo le partecipate pubbliche ma aumenta l’occupazione
Nel 2019 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 8.175 e impiegano 932.714 addetti. Rispetto al 2018 si registra una riduzione delle unità del 3,9% e un aumento degli addetti dello 0,9%. A diminuire di più (-5,6%) sono le unità con partecipazioni minoritarie, quelle con quote fino al 20%. Delle 8.175 unità economiche a partecipazione pubblica, 5.779 sono imprese attive operanti nei settori dell’industria e dei servizi, sulle quali si concentrano le analisi di seguito presentate. Queste unità rappresentano il 96% degli addetti delle unità partecipate (895.075 addetti). Rispetto al 2018 il numero diminuisce del 5% con un aumento degli addetti pari allo 0,9%. Sono quasi stabili le partecipate pubbliche degli altri sotto-insiemi , quali imprese agricole, istituzioni non profit e istituzioni pubbliche (+0,2%) che registrano però un aumento in termini di addetti del 2,3%. Le partecipate non attive, che hanno comunque presentato una dichiarazione contabile o fiscale nel 2019, scendono ancora del 3,8%.
Sopra i 400 addetti la dimensione media nelle società per azioni
La dimensione media delle 5.779 imprese attive partecipate, operanti nei settori tipici dell’economia di mercato dell’industria e dei servizi, è di 155 addetti, valore superiore rispetto a quello dell’anno precedente e che sale a 418 per le società per azioni. Nel 2019, il 31,5% delle partecipate è costituito con forma giuridica di società per azioni (84,9% degli addetti); il 43,6% è organizzato in società a responsabilità limitata (9% degli addetti), il 18,6% in Consorzi di diritto privato e altre forme di cooperazione tra imprese (2,7% degli addetti), il 3,9% (225 partecipate) è composto da società cooperative (2% di addetti). Il rimanente 2,4% include aziende speciali, aziende pubbliche di servizi, Autorità indipendenti ed Enti pubblici economici (1,4% di addetti). Il 60,6% delle imprese attive è partecipato da soggetti pubblici per una quota di partecipazione superiore al 50% (condizione che le definisce “controllate”), con un peso in termini di addetti pari al 65,2%. Il 15% è partecipato invece per una quota di capitale compresa tra il 20% e il 50% (4,3% in termini di addetti), il 24,4% per una quota di capitale inferiore al 20% (30,5% di addetti). La riduzione delle partecipate attive è influenzata dal forte calo delle partecipazioni minoritarie (-9,6% con quota minore del 20% e -7,8% con quota compresa tra il 20% e il 50%).
Prevalgono le imprese partecipate direttamente da una PA
Per il 63,2% delle imprese attive partecipate la quota di partecipazione è detenuta direttamente da una Amministrazione pubblica (partecipazione pubblica prossima); tali unità impiegano 602.108 addetti. Il 19% delle partecipate pubbliche attive (170.524 addetti) è controllato indirettamente da unità appartenenti a gruppi pubblici (cioè gruppi aventi come vertice una PA); il restante 17,8% (con 122.443 addetti) è rappresentato da imprese partecipate da soggetti controllati a loro volta da gruppi pubblici (partecipate da controllate pubbliche).
Si conferma la più alta concentrazione di addetti nel Centro Italia
Negli ultimi anni il numero di imprese attive a partecipazione pubblica si è ridotto notevolmente, con una flessione complessiva del 23,8% rispetto al 2012ii . In particolare, tra il 2018 e il 2019 passano da 6.085 a 5.779 (-5% contro il -3,6% tra il 2017 e il 2018), con cali che oscillano a livello territoriale tra il 5,9% del Nord-est e il 2,7% delle Isole (Figura 1). Anche nel 2019 la maggiore concentrazione di addetti si conferma nel Centro Italia (46,1% del totale) dove sono presenti il 23,8% delle imprese partecipate. In questa ripartizione la dimensione media delle imprese partecipate è di 301 addetti, livello fortemente influenzato dalle 613 partecipate localizzate nel Lazio (dove si registra un aumento di partecipate dell’1,8%), che presentano una dimensione media di 574 addetti. La ripartizione territoriale con il maggior numero di imprese partecipate è invece il Nord-ovest (27,8%), che impiega il 30,7% di addetti e presenta una dimensione media di 171 addetti. Tra le regioni è la Lombardia ad avere il maggior peso in termini di partecipate pubbliche (17,2%), con il 18,6% degli addetti e una dimensione media di 167.
Servizi e Utility i settori prevalenti di attività delle partecipate pubbliche
Con il 14,5% di imprese e il 2,6% di addetti il settore delle Attività professionali, scientifiche e tecniche si conferma il settore di attività economica con il maggior numero di imprese attive partecipate, seguito da quello della Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (12,7% di imprese e 11,1% di addetti). In termini di addetti il settore più rilevante è invece il Trasporto e magazzinaggio (10,7% delle imprese partecipate e 30,4% di addetti). Le imprese attive partecipate senza occupazione (pari al 26,6% del totale) diminuiscono del 2,1% rispetto al 2018. Il 92,4% degli addetti delle partecipate pubbliche è concentrato nella classe con almeno 100 addetti, con una prevalenza in termini di imprese nella Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (205 imprese partecipate e 86.117 addetti) e in termini di addetti nel Trasporto e magazzinaggio (262.916 addetti e 148 imprese partecipate).
In calo anche le partecipate da enti locali
Su 5.779 partecipate attive, sono 3.968 quelle partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale o, altrimenti, appartenenti a gruppi con al vertice un ente territoriale (partecipate locali). Esse impiegano 431.216 addetti, corrispondenti al 48,2% del totale di riferimento (Figura 2). Rispetto all’anno precedente si registra un calo del 6,4% del numero di partecipate da enti locali e un aumento del 3,8% degli addetti. Il settore Attività professionali, scientifiche e tecniche è ancora quello con il maggior numero di partecipate locali (603, -6,5% con 12.096 addetti). Seguono la Fornitura di acqua; rete fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (586 imprese partecipate e 80.526 addetti) e il Trasporto e magazzinaggio (422 imprese partecipate e 85.404 addetti). L’industria registra un forte decremento, rispetto al 2018, di imprese partecipate locali, con un calo del 26,8% delle Attività manifatturiere. Rispetto al totale delle imprese partecipate, i settori in cui gli enti locali partecipano in misura più rilevante sono la Sanità e l’assistenza sociale (88,1% delle partecipate, 94% degli addetti) e l’Istruzione (85,6% delle partecipate, 84,1% degli addetti).
Più della metà di addetti nelle imprese controllate dal Mef
Se si restringe l’analisi alle sole imprese controllate pubbliche, si individuano 3.502 imprese attive, per un totale di 583.244 addetti e una dimensione media di 167 addetti. Tra queste, 2.339 appartengono a gruppi che hanno al vertice un’unica amministrazione pubblica: occupano 492.112 addetti con una dimensione media di 210 addetti. Le rimanenti 1.163 controllate pubbliche attive, con 91.133 addetti, fanno invece riferimento a gruppi con al vertice una pluralità di amministrazioni pubbliche, che esercitano il controllo in modo congiunto oppure singole unità (non appartenenti a gruppi) il cui capitale è controllato in modo congiunto da più amministrazioni pubbliche. Nel 2019 il numero di imprese a controllo pubblico continua a scendere: rispetto al 2018 si riduce del 2,3% mentre il numero di addetti diminuisce dello 0,8%. Attraverso il controllo diretto o indiretto esercitato sui grandi gruppi, il Ministero dell’economia e delle finanze rimane il soggetto controllante di maggiore rilevanza in termini di occupazione, con il 53,5% di addetti delle controllate pubbliche e una crescita del 5,5% in termini di controllate, che presentano però una dimensione media ridotta rispetto al 2018 (962 addetti contro i 1.030 dell’anno precedente) (Figura 3). Le Province, le Città Metropolitane e i Comuni controllano in totale 1.540 imprese (pari al 44% delle controllate pubbliche) e occupano 131.835 addetti (con un’incidenza pari al 22,6% del totale). Rispetto agli addetti impiegati, le controllate pubbliche dei Ministeri e altre amministrazioni centrali svolgono in prevalenza attività nei settori del Trasporto e magazzinaggio e manifatturiero, mentre le controllate pubbliche delle amministrazioni locali sono attive soprattutto nei settori del Trasporto e magazzinaggio e della Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento.
In crescita il valore aggiunto delle controllate pubbliche
Complessivamente, al netto delle attività finanziarie e assicurative, le imprese a controllo pubblico generano oltre 58 miliardi di valore aggiuntoiii (il 7% di quello prodotto dai settori dell’Industria e dei Servizi) con una crescita del 3,2% rispetto al 2018. L’incidenza sul valore aggiunto sale all’8,9% se si considerano solo le forme giuridiche tipiche delle controllate pubbliche (società di capitali). I settori più rilevanti si confermano la Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, che realizza nel 2019 il 65,8% del valore aggiunto dell’intero settore di riferimento (66,1% nel 2018), la Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento, con il 60,2% del valore aggiunto dell’intero settore di riferimento (60,8% nel 2018) e l’Attività estrattiva, con un valore aggiunto pari al 63,8% (66,8% l’anno precedente). Il valore aggiunto per addetto è di 104.681 euro (100.706 nel 2018), valore fortemente influenzato dal settore della Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, in cui si concentrano le grandi aziende di Stato (Figura 4). Al netto di tale settore, la produttività delle controllate pubbliche scende a 79.697 euro. Nelle società a controllo pubblico il costo del lavoro rappresenta il 7,5% di quello complessivo delle società di capitali, con un valore medio per dipendente di 53.410 euro. Anche la retribuzione lorda rappresenta il 7,5%, con un valore medio per dipendente pari a 38.308 euro.