Avanzate quattro proposte per rendere più favorevoli le condizioni in cui gestire i servizi in Italia
La società di car-sharing Share Now, sia singolarmente che insieme ad associazioni di categoria come Assosharing e Aniasa, ha sottoposto all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Ministero della Transizione ecologica, di Anci e delle amministrazioni comunali delle città in cui opera, quattro proposte attraverso cui rendere più favorevoli le condizioni in cui gestire i servizi di car sharing in Italia. L’azione promossa da Share Now mira “a salvaguardare un settore che ha subito la pesante morsa della pandemia e che, nonostante le difficoltà del periodo, ha continuato a operare in sicurezza restando a disposizione di tutta la cittadinanza”.
“Molte amministrazioni comunali hanno applicato soluzioni volte a limitare traffico, inquinamento e utilizzo dell’auto privata nei centri urbani, quali Congestion Charge e Zone a Traffico Limitato – afferma Luigi Licchelli, Business Development Lead Italy di Share Now – con l’avvento della pandemia da Covid e il conseguente contingentamento del trasporto pubblico locale, spesso tali misure sono state temporaneamente sospese con l’intento di agevolare la mobilità dei cittadini in sicurezza. Di contro, però, vi è stato un massiccio ritorno all’uso dell’auto di proprietà, a discapito delle soluzioni più sostenibili offerte dal mondo dello sharing”. E aggiunge: “Abbiamo dunque avvertito la necessità di dialogare con le autorità al fine di generare soluzioni che permettano all’intero comparto di continuare a operare in un ambiente favorevole ed economicamente sostenibile, alleviando così il peso dei consistenti costi di gestione che sosteniamo e che sono ulteriormente lievitati con la pandemia, durante la quale abbiamo assistito ad una ovvia riduzione della domanda della mobilità. Il riscontro avuto finora dagli interlocutori è stato in molti casi positivo e, pertanto, siamo fiduciosi che da questo dialogo possano presto nascere azioni concrete”. Le quattro misure proposte da Share Now per risollevare il settore del car sharing sono: 1. abolizione del canone annuale per sostenere un servizio essenziale per la mobilità sostenibile, Share Now sollecita tutte le amministrazioni comunali ad azzerare il canone annuale richiesto ai player del car sharing per svolgere il proprio servizio, a prescindere dal tipo di motorizzazione. Quest’azione è già stata intrapresa dalla Giunta Capitolina ad inizio 2021 e, per il momento solo in via transitoria, anche dal Comune di Torino. L’utilizzo del car sharing, sostiene Share Now: “genera un enorme beneficio per l’ambiente, non solo in termini di riduzione dell’inquinamento e del traffico, ma anche nel riadattare l’assetto urbanistico delle nostre città. Se un’auto privata rimane generalmente parcheggiata circa il 95 per cento della sua vita utile, al contrario un’auto condivisa è in continua circolazione. Come calcolato dal MIT Senseable City Lab di Carlo Ratti nello studio ‘Unparking’, il car sharing potrebbe ridurre dell’86 per cento gli spazi pubblici occupati dagli stalli per la sosta, ridestinandoli cosi’ alla creazione di spazi verdi, corsie per la mobilita’ dolce e dehor per le attività commerciali, particolarmente colpite dalle restrizioni imposte dalla pandemia. E’ dunque un controsenso richiedere agli operatori di pagare un canone annuale per la sosta dei veicoli condivisi, quando sono proprio i servizi di car sharing a liberare il suolo pubblico e ad abbattere drasticamente la necessita’ di parcheggi”.
Allineamento dell’IVA al 10 per cento: tra le misure proposte da Share Now, vi è l’allineamento dell’aliquota Iva al 10%, ossia quanto previsto che si debba applicare in materia di trasporto urbano di persone. Nonostante, infatti, il car sharing a flusso libero sia un servizio gestito da operatori privati, per Share Now rientra a tutti gli effetti nel network dei trasporti urbani messi a disposizione dei cittadini. 3. Inclusione nel Buono Mobilità: dallo scorso novembre, è stato attivato il cosiddetto Buono Mobilità che ha coperto il 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro, per l’acquisto di biciclette, monopattini o mezzi similari, e per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa ad uso individuale, esclusi però quelli mediante autovetture. Share Now richiede di rinnovare questo incentivo, ma includendo tra i servizi acquistabili anche il car sharing; 4. Fondi pubblici per la promozione del MaaS – Mobility as a service (Mobilità come servizio): molte amministrazioni italiane stanno pianificando la progettazione di piattaforme MaaS che abilitino l’integrazione tra le diverse opzioni di mobilità sostenibile presenti in città, disincentivando l’uso dell’auto privata. D’altro canto, però, alcune amministrazioni hanno richiesto agli operatori del mondo dello sharing di predisporre dei voucher scontati per coinvolgere maggiormente gli utenti nell’utilizzo delle piattaforme MaaS. Share Now propone che tali bonus siano erogati tramite fondi pubblici con l’auspicio che, in un momento di crisi economica, gli operatori della sharing mobility non siano aggravati da ulteriori costi.