Permane la fiducia dei cittadini nelle misure restrittive contro il Covid-19 nonostante alcune recenti perplessità. Lo conferma l’Istat che ha condotto un’accurata indagine nella fase della seconda ondata. Nel periodo compreso fra il 12 dicembre 2020 e il 15 gennaio 2021, infatti, il 93,2% degli italiani ha fatto sempre uso di mascherine nei luoghi aperti, il 5,9% lo ha fatto spesso. In presenza di persone non conviventi l’84,0% ha usato sempre le mascherine anche in luoghi al chiuso. In un giorno medio della settimana è uscito il 58,3% dei cittadini di 18 anni e più, mentre il restante 41,7% è rimasto in casa. Tra chi è uscito il 63,0% lo ha fatto una sola volta nel corso della giornata. Sette persone su 10 hanno espresso accordo con l’affermazione “Se un vaccino Covid-19 diventa disponibile ed è consigliato, lo farei”.
Non a caso, l’Istat rileva che più di nove persone su hanno paura 10 hanno paura di contagiarsi. Durante la seconda ondata epidemica, il 93,2% della popolazione esprime preoccupazione: il 27,6% si dice molto preoccupato, il 65,6% un po’ preoccupato. A essere molto preoccupati sono soprattutto gli anziani (41,1% tra i 65 e i 74 anni) e i residenti nelle regioni del Nord e del Sud del Paese, meno nel Centro (solo il 15,2% è molto preoccupato). Tra gli occupati, come comprensibile, sono i lavoratori della Sanità a dirsi più frequentemente molto preoccupati (48,5%). Questa preoccupazione è confermata dalla diffusa propensione a fare il test, in caso di contatto con qualcuno che è risultato positivo al Covid-19, anche in assenza di sintomi. Il 95,9% lo farebbe di sicuro, il 4,1% potrebbe decidere di non sottoporsi al test, prevalentemente per dubbi sull’affidabilità dei test (34,1%), o per timore di perdita di guadagno in caso di esito positivo (20,5%). Intervistati sulla probabilità di infettarsi, i cittadini si distribuiscono in maniera alquanto omogenea tra le varie posizioni. Sempre utilizzando una scala da 1 a 7, dove questa volta 1 significa estremamente improbabile e 7 estremamente probabile, circa un terzo (34%) sceglie punteggi da 1 a 3 (bassa probabilità di contrarre l’infezione), un altro terzo (30,8%) si colloca sulla posizione centrale della scala e altrettanti (35,2%) scelgono punteggi della parte superiore della scala (alta probabilità). Infatti il punteggio medio si colloca sul valore centrale della scala: 4,1. La probabilità di infettarsi è, in base alle risposte fornite, percepita come più elevata tra i residenti del Centro Italia e soprattutto tra gli occupati in alcuni settori di attività economica. Per esempio il lavoratori dell’Industria scelgono punteggi dal 5 in su nel 40,5% dei casi; tale quota sale al 42,1% nel settore Istruzione per raggiungere il valore più elevato nella Sanità (64,1%). Tra i lavoratori di quest’ultimo settore, il 45,1% si colloca sul punteggio più elevato della scala, confermando il timore del forte rischio di contagio connesso all’attività lavorativa svolta.
Fonte: Istat