Raddoppiate rispetto all’anno scorso le operazioni di cyber riciclaggio di denaro “sporco”, frutto di attacchi informatici e frodi finanziarie. La Polizia postale e delle comunicazioni ne ha scoperte 744 nell’ambito della sesta edizione, conclusa oggi, dell’operazione ad alto impatto Emma, condotta insieme alle cyber-Polizie di altri 26 Paesi sotto il coordinamento di Europol e con il supporto dell’Interpol.
L’operazione – nel corso di 3 mesi di indagini di polizia giudiziaria in ambito Ue ed extra-Ue nei confronti di gruppi criminali che agivano ai danni di cittadini, piccole e medie imprese, ma anche grandi gruppi bancari e di intermediazione finanziaria – ha portato all’identificazione in tutta Italia di 257 money mules e al recupero di 3,6 milioni, mentre le somme non recuperate ammontano a circa 5 milioni.
L’azione di contrasto al cosiddetto “financial cyber crime” mette sempre più in luce il ruolo dei money-mules, persone che volontariamente, perché componenti o sotto ricatto di gruppi criminali, o inconsapevolmente, magari rispondendo a falsi annunci di lavoro sul web, prestano la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito e altri strumenti di pagamento sui quali vengono poi accreditate le somme da riciclare. Un aspetto importante da conoscere e far conoscere per aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi legati a queste frodi, che è poi l’obiettivo della seconda fase dell’operazione, che parte oggi, con campagne informative e di sensibilizzazione via web e social da parte dei Paesi partecipanti.
A livello europeo, l’operazione ha portato allo scoperto 4843 transazioni bancarie fraudolente, con l’avvio di oltre 1300 indagini, riuscendo a prevenire frodi per una danno stimato in 33,5 milioni di euro. Più di 3876 i mule individuati, 212 tra organizzatori e coordinatori identificati. Al successo dell’operazione hanno contribuito anche la Federazione Bancaria Europea (EBF), Western Union e Fintrail e, a livello nazionale, banche e degli istituti di credito italiani, che, attraverso CERTFin e ABI, hanno supportato in tempo reale gli investigatori, grazie alla piattaforma per la condivisione delle informazioni OF2CEN, realizzata dall’Italia per il contrasto ai cyber attacchi ai servizi di home banking e monetica.
Fonte: Ministero dell’interno