Per borghi e piccoli Comuni si prospetta un destino severo e ingrato, stretti come sono fra spopolamento, carenza di risorse, servizi insufficienti e talora inesistenti. Ma non sempre all’apparenza corrisponde la sostanza. Atout e chances di riscatto emergono qua e là come fecondi germogli di futuro, facendo sperare in una florida stagione di rinascita. Di che si tratta? Semplice, soprattutto dopo l’amara esperienza di Covid-19: digitalizzazione e lavoro agile la risposta possibile, anzi praticabile. Qualcuno ritiene, infatti, che questi paesini sperduti nella aree interne e marginali della Penisola potrebbero presto essere il centro nevralgico di una nuova rivoluzione, anche economica. Il segreto di questo cambiamento non sono le case a 1 euro, bensì la digitalizzazione grazie alla fibra ottica, dalle quali sono in grado di scaturire nuovi servizi avanzati. Di qui la probabile diffusione anche in questi territori semiabbandonati dello smart working – ormai una sorta di mantra nazionale dopo la pandemia – dunque di forme di economia agile e innovativa.
Inguaribile ottimismo, questo? Chissà, forse… In effetti i dati ufficiali forniti dall’Istat mettono i brividi: in 40 anni i borghi e i piccoli centri abitati italiani hanno perso il 60% della loro popolazione. Alcuni degli abitanti scomparsi da questi Comuni si sono trasferiti all’estero, ma la gran parte di loro si è semplicemente spostata nella più vicina grande città. Per cercare lavoro, in un primo tempo, per avere più servizi, di recente. Se questo fenomeno ha svuotato i piccoli centri ha anche, contemporaneamente, riempito le città rendendole sempre più invivibili. Sono le due facce della stessa medaglia e dello stesso paradosso: ci si sposta dai paesini per avere più opportunità in città, ma si finisce per rimpiangere la qualità della vita che si faceva prima nel piccolo centro. Dalla padella alla brace, quindi, senza soluzione di continuità. Ma, allo stato attuale, dalla contraddizione non si esce. Si uscirà soltanto se si svilupperanno le potenzialità cui si accennava. In altre parole, installare la fibra ottica nei borghi e nei piccoli Comuni, è operazione in grado di generare nuove prospettive economiche per questi territori. Capace, cioè, di persuadere chi abbia un lavoro smart a non andarsene, perché ora può lavorare da casa, anche se non abita in una grande città. Può, inoltre, stimolare nuove attività professionali che, avvalendosi di connessioni veloci e affidabili, restino in contatto con uffici e imprese delle aree urbane metropolitane e di vaste dimensioni.