Il MiSE apre alla possibilità che la nuova legge di bilancio preveda l’avvio di un nuovo credito d’imposta triennale in sostituzione del super e iperammortamento. Patuanelli ha ribadito, dunque, l’obiettivo di passare dalla proroga annuale, inserita in manovra, a incentivi triennali. L’orientamento, inoltre, è quello di trasformare le agevolazioni fiscali in un unico credito d’imposta allargando così la platea delle imprese del 40%, con un vantaggio soprattutto per micro e Pmi.
E’ quanto emerge dalla prima riunione del Tavolo Transizione 4.0, in cui il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha ufficialmente presentato alle imprese la proposta di modifica del piano Impresa 4.0. Ma nell’incontro – al quale erano presenti Pier Paolo Baretta (Mef) e per le imprese, esponenti di Confindustria, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Ance, Assilea, Coldiretti, Confagricoltura, Federmanager, Confapi – si è discusso anche dell’incentivo per la formazione 4.0 e dell’ampliamento del credito d’imposta per ricerca e sviluppo.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di avviare un confronto sui risultati raggiunti in questi anni dalle misure previste dal Piano Impresa 4.0, al fine di migliorare gli strumenti già esistenti e individuare un nuovo assetto, che attraverso una programmazione pluriennale possa supportare PMI e Grandi imprese verso una transizione tecnologica che premi anche la sostenibilità ambientale.
In apertura del tavolo, il Ministro Patuanelli ha illustrato dapprima i dati disponibili relativi al 2017 delle principali misure agevolative (iper e super-ammortamento, credito d’imposta per le spese in ricerca e sviluppo), dai quali si evince come il Piano Impresa 4.0 abbia premiato maggiormente le medie e grandi imprese rispetto alle imprese di minore dimensione. Inoltre, è stato sottolineato come dopo un 2017 record negli ordinativi interni di macchine utensili, si è registrato a partire dal 2018 un progressivo calo degli ordini che si è andato ad accentuare nei primi nove mesi del 2019.
A tal riguardo, il Ministro ha sottolineato come sia necessario portare avanti un percorso condiviso con gli attori presenti al tavolo, migliorando lo schema della legge di bilancio per il 2020-2022, con la quale il Governo ha stanziato complessivamente risorse pari a circa 7 miliardi di euro per la proroga al 2020 delle misure fiscali del Piano e l’introduzione per gli anni 2020-2022 del credito d’imposta sull’economia circolare (green economy).
L’obiettivo è adesso quello di procedere ad un riassetto delle misure fiscali del Piano su una base di programmazione pluriennale, potenzialmente in grado di ampliare fino al 40% la platea delle imprese beneficiarie, incrementando significativamente il numero delle PMI. In particolare, procedendo alla razionalizzazione e alla semplificazione dell’utilizzo degli strumenti da parte delle imprese, attraverso la trasformazione di iper e super ammortamento in credito d’imposta a intensità crescente, si punta ad incentivare di più rispetto agli anni precedenti gli investimenti in formazione 4.0 e in trasformazione tecnologica e digitale, soprattutto se finalizzati alla sostenibilità ambientale. Inoltre si punta a valorizzare gli investimenti nei settori dell’innovazione e del design che rappresentano dei capisaldi del Made in Italy.
Nel corso dell’incontro è stato infine ricordato che il MISE dedica alle tematiche relative alla Trasizione 4.0 alcuni interessanti agevolazioni a sportello per grandi progetti di R&S focalizzati su industria sostenibile, agrifood, economia circolare, fabbrica intelligente, riconversione produttiva, scienze della vita.