“L’incoronazione a Borgo dei borghi d’Italia rappresenta il coronamento di vent’anni di lavoro per creare un brand turistico del nostro meraviglioso paese” spiega il sindaco di Bobbio (PC) Roberto Pasquali, all’indomani del successo decretato dal programma di Rai3, condotto da Camila Raznovich e dedicato ai borghi più belli d’Italia. “Le carte vincenti sono la nostra storia e la nostra cultura – prosegue – ma anche l’essere inseriti in un contesto, la Valtrebbia, che Hemingway ha definito la vallata più bella del mondo. Abbiamo un meraviglioso fiume balneabile, una natura selvaggia sui nostri monti e richiami storico artistici unici in paese”.
La bellissima località emiliana sorge sul fiume Trebbia a 272 metri di altezza. Risente delle influenze delle regioni con cui confina e di cui in passato ha fatto parte (Liguria, Lombardia e Piemonte). Sulle colline circostanti si coltivano il nebbiolo e il dolcetto, i piatti tipici sono di “fusione” con quelli della vicina Liguria. Il paese conta poco più di 3500 abitanti, che si triplicano nella stagione estiva quando la vallata si popola di turisti.
La storia di Bobbio si identifica soprattutto con quella del monaco missionario irlandese Colombano che vi è morto nel 615 e con il Monastero di San Colombano, da lui fondato nel 614, monumentale aggregazione di edifici tra i quali svetta la facciata della basilica affiancata dall’elegante porticato dell’abbazia, dove hanno sede il museo e il celebre scriptorium.
L’altro simbolo del borgo è il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo o del Diavolo (per il particolare profilo ondulato e contorto). Un ponte di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, lungo 280 metri con undici arcate diseguali tra loro.
Bobbio è anche il paese natale del regista Marco Bellocchio, che qui da anni in estate organizza il suo Festival del Cinema. “Bellocchio è un altro fiore all’occhiello del nostro paese – conferma Pasquali – e il suo festival a contribuito in modo determinante a fare da traino per il turismo. Ma grandi meriti vanno anche ai nostri commercianti, che mantengono alta la bandiera della tradizione e della tipicità con i loro negozi”.