La Campania, non solo mare, sole, arte ed enogastronomia, è anche e soprattutto ricerca scientifica e tecnologia avanzata. Non a caso, DAC (Distretto Aerospaziale della Campania) e Ibm hanno siglato un’intesa finalizzata a sostenere le imprese aerospaziali nel processo di trasformazione digitale, attraverso percorsi di formazione mirata e altamente specializzata. Presentato all’interno dello “Spazio Campania” a Milano, l’accordo mira “a supportare il trasferimento di conoscenza verso tecnologie abilitanti e metodologie che ci consentano di affrontare preparati la sfida dell’industria 4.0″, spiega il presidente del DAC, Luigi Carrino.
“Oggi si presenta un primo passo nella costruzione di percorsi di collaborazione con il distretto lombardo finalizzati alla valorizzazione del made in Italy – gli fa eco l’assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello – Fare squadra è determinante per ottenere i risultati migliori in un’ottica di sistema Paese”.
Questa importante notizia suona come opportuna conferma di una straordinaria realtà in divenire: nel sistema economico della Regione Campania la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo piano rappresentando un fattore potente di sviluppo del territorio, sia in termini di presenza industriale, sia per l’elevato contenuto delle conoscenze tecnologiche richieste dai processi produttivi in corso. Ai grandi operatori si affianca un tessuto di piccole e medie aziende subfornitrici in grado di utilizzare le tecnologie, implementare i processi produttivi, garantire gli standard tecnici di qualità e di precisione richiesti dall’industria aerospaziale. Lo studio condotto da SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) nel 2011 evidenzia, infatti, che la Campania è la seconda regione d’Italia dietro la Lombardia (quest’anno si stima un volume di fatturato pari a 1,6 miliardi) e la prima per numero di dipendenti: ben 8.404 questi ultimi, contro gli 8.217 della Lombardia. La Campania da sola esprime una quota di mercato del 22%, giusto di due punti percentuali inferiore alla Regione Lombardia.
Un particolare riconoscimento va tributato al DAC, che ha messo a punto uno studio di fattibilità fondato su 11 programmi strategici, approvato dal MIUR con il massimo punteggio. Complessivamente, tali programmi prevedono un investimento di 145 milioni di euro da sviluppare sull’arco di un triennio. Non v’è dubbio, quindi, che per la Campania il DAC rappresenti un passo fondamentale verso la realizzazione e la gestione di un modello industriale a rete in grado di progettare soluzioni competitive e proporle sul mercato a livello nazionale e internazionale, puntando all’integrazione di tutte le anime industriali del territorio: aviazione commerciale, aviazione generale, spazio e vettori, manutenzione e trasformazione. Il successo dell’operazione dipende anche e soprattutto dall’adozione di un modello di governance innovativo, capace di garantire la rappresentanza necessaria a ciascun soggetto e, al tempo stesso, di utilizzare un sistema di gestione collaborativo di project & knowledge management sul quale tutti i partner operino autonomamente ma con una visione integrata.
Di qui un primo atto concreto: l’adesione al Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, dando così sostanza e concretezza all’impostazione strategica assunta nell’ambito di un circuito più ampio che coinvolga gli altri distretti territoriali e l’intera filiera nazionale del settore. Non a caso, al Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio partecipano come soci fondatori, insieme al DAC, Finmeccanica Spa, Avio Spa, l’associazione AIAD e altri 4 distretti nazionali (Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia). Vi partecipano, inoltre, 30 soggetti: 8 Grandi Aziende, 11 PMI (di cui 8 consortili che raggruppano 124 aziende e centri di eccellenza), 11 Centri di Ricerca (tra cui 5 Atenei campani). Mentre allo stesso DAC partecipano imporranti realtà industriali (Alenia, Alenia Improvement, Boi, Dema, Magnaghi, Piaggio, Telespazio, Mbda, Avio, Vitrociset, Consorzio Atitech Manutenzione), un folto tessuto di PMI locali (Foxbit ,Geven, Calef, Rps Consulting, Oma Sud, Tecnam, Vulcanair, Chain, Caltec, Sam, Ali, Antares, Mese, ) e accademiche (Universita’ Federico II, Seconda Università degli Studi di Napoli, Università Parthenope; Università del Sannio) oltre a prestigiosi Centri di Ricerca specializzati (CNR, ENEA, CIRA, INAF, ACCADEMIA AERONAUTICA, CORISTA) e società di venture capital (Vertis).