I cittadini hanno a disposizione un nuovo e più efficace strumento per tutelare i propri diritti? Probabilmente sì. Sarà comunque la prassi a confermare o smentire questo presunto vantaggio. Fatto sta che la nuova Class Action è legge a seguito del voto del Senato che ha approvato il provvedimento (206 sì, un solo no e 44 astenuti). Quali le novità? In primo luogo il trasferimento dell’istituto dal Codice del consumo al Codice di procedura civile. Modifica non meramente formale, giacchè l’azione non sarà più limitata a consumatori e utenti, bensì potrà riguardare i cittadini tout court. Di conseguenza, l’azione sarà sempre esperibile da tutti coloro che avanzino pretese risarcitorie in relazione alla lesione di “diritti individuali omogenei” (non invece di interessi legittimi). Inoltre, destinatari, per non dire bersagli, della Class Action saranno i seguenti soggetti: imprese ed enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, relativamente ad atti e comportamenti posti in essere nello svolgimento delle attività. “La class action è legge. Finalmente i cittadini italiani hanno uno strumento per unirsi e far valere insieme i loro diritti. Era un altro punto del contratto di governo – commenta il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede – ed è un altro punto del contratto di governo che è stato realizzato in nove mesi. Finalmente la giustizia in Italia è al servizio dei cittadini onesti”.