Via libera dalla Giunta regionale all’accordo di Programma quadro “Val Simeto. Liberare radici per generare cultura” che di fatto ha concesso al dipartimento regionale della Programmazione di procedere alla definizione dell’iter previsto per arrivare alla sottoscrizione definitiva.
Gli interventi riguardano quelle aree che hanno difficoltà – si legge sul sito del dipartimento della programmazione – nel garantire i diritti di “cittadinanza” dei loro residenti, oltre a “elevate criticità di carattere territoriale (dissesto idrogeologico, perdita di Sau) e di carattere demografico (spopolamento, senilizzazione) in un contesto, al contempo, ricco di esclusive risorse naturali e culturali che, opportunamente valorizzate, potrebbero innescare nuovi percorsi di crescita e di sviluppo”.
I comuni di Adrano e Biancavilla, nel catanese, e di Centuripe, in provincia di Enna, potranno presto offrire ai propri cittadini una serie di nuovi servizi che spaziano dall’istruzione scolastica all’assistenza sanitaria, dalla viabilità all’efficientamento energetico, dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione alla promozione dell’artigianato locale. Il governo Musumeci ha infatti approvato lo schema di Accordo di programma quadro che assegna risorse per circa 32 milioni di euro all’area interna sperimentale Val Simeto di cui i tre centri fanno parte. Un nuovo, decisivo step per arrivare al perfezionamento, e alla successiva sottoscrizione, dell’Apq e dare così il definitivo via libera agli interventi che mirano, come sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a “rivitalizzare aree del territorio dell’Isola altrimenti destinate, soprattutto a causa della loro posizione geografica, a restare sempre più ai margini di uno sviluppo omogeneo del nostro territorio”. “E invece – afferma il governatore – meritano quella giusta attenzione e quella adeguata valorizzazione che non hanno avuto in passato per tornare a esprimere potenzialità che possono rivelarsi strategiche per la nostra economia”.
Dei fondi a disposizione, poco più di tre milioni e mezzo di euro sono stati stanziati con la legge di stabilità nazionale del 2014. Per il resto, si tratta di risorse comunitarie che rientrano, per la maggior parte, nella programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014/2020. Oltre alla Val Simeto, il Po Fesr Sicilia individua altre quattro aree interne alle quali destinare complessivamente 155 milioni di euro per attivare servizi essenziali per la popolazione e favorire lo sviluppo locale: quella delle Madonie, per la quale è stato già sottoscritto l’Accordo di programma quadro, quelle dei Nebrodi e delle Terre Sicane, per le quali è in corso la definizione delle strategie, propedeutica all’approvazione dell’Apq e, infine, quella del Calatino, giunta alla fase di assestamento definitivo dei contenuti del preliminare di strategia. “Per ogni passaggio – conclude il presidente Musumeci – ci siamo dati una tempistica certa senza mai prescindere, però, da un costante confronto con il territorio e dall’ascolto attento delle istanze più urgenti che da esso provengono”.
Diversi gli interventi previsti nella Valle del Simeto. Nell’ambito delle sperimentazioni formative nelle scuole in rete, si prevede la spesa di 1,5 milioni di euro complessivi per interventi sulla dispersione scolastica, sulla rete di scuole e sugli ambienti scolastici innovativi, accoglienti e a norma. Circa 4,5 milioni di euro sono stanziati in merito “all’empowerment dei cittadini per la salute garantita a tutti” tramite il potenziamento dell’emergenza-urgenza con la realizzazione di un’eli-superficie, la riorganizzazione della rete territoriale dei servizi, la realizzazione di punti salute per la teleassistenza e, in generale, soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e innovazione in ambito e-Health.
Più di 14 milioni sono invece destinati alla “ricucitura degli itinerari per un sistema di mobilità integrato” che prevede, tra gli interventi, la domenica in circumetnea, la rete di collegamenti intercomunali circolari (bus navetta) e la “riqualificazione degli itinerari di collegamento tra i principali nodi territoriali e la rete viaria primaria”. In campo anche risorse per potenziare il tessuto produttivo: 1,8 milioni di euro per il Simeto Rural art labs come ambienti di innovazione aperta.
Poco meno di 3 milioni saranno destinati al rafforzamento delle comunità resilienti per la tutela attiva del territorio attraverso un programma di gestione responsabile delle acque che agisce in merito all’intervento per la messa in sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico e per le infrastrutture verdi e servizi eco-sistemici funzionali alla riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici.
Le ultime due aree di intervento riguardano la promozione delle filiere di energia pulita da fonti rinnovabili (5,2 milioni di euro), che comprende gli edifici della Pa e la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, e favorire lo sviluppo del sistema rurale della Val Simeto (circa 500 mila euro).