L’Ufficio studi della Cgia di Mestre calcola che entro la fine di questo mese i lavoratori dipendenti, i possessori di altri redditi, ma soprattutto gli imprenditori e i lavoratori autonomi veneti, ad esempio, saranno chiamati a corrispondere al fisco 4,7 miliardi di euro. Complessivamente in Italia, il gettito tributario complessivo (imposte, tasse e tributi) si aggira intorno ai 500 miliardi di euro l’anno. Una cifra che affluisce nelle casse dell’erario rispettando una serie di scadenze fiscali concentrate prevalentemente tra novembre e dicembre, nonchè nei mesi di giugno e luglio.
“A causa dei mancati pagamenti, una buona parte delle 80.000 aziende venete che lavora per la Pubblica amministrazione deve ancora incassare 4,7 miliardi di euro ha sottolineato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo -. Con poca liquidità a disposizione e il perdurare delle difficoltà di accesso al credito, per questi imprenditori non sarà facile recuperare i soldi per pagare le tasse. E’ per questo che chiediamo al Governo Conte di trovare una soluzione. Se non si riesce a saldare questi fornitori entro i tempi stabiliti per legge, si consenta a questi ultimi almeno la compensazione tra i crediti vantati verso la Pa e le imposte dovute al fisco. Per queste realtà sarebbe un grosso toccasana”.
L’imposta più onerosa che le imprese e i lavoratori autonomi verseranno questo mese sarà l’Iva che comporterà un incasso per l’erario di 15 miliardi di euro. Seguirà l’acconto Ires in capo alle società di capitali (Spa, Srl, Società cooperative, etc.): queste ultime anticiperanno al fisco 14 miliardi di euro. I collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, “daranno” al fisco le ritenute per un importo pari a 11,5 miliardi di euro. L’acconto Irpef, invece, costerà alle aziende 7,4 miliardi di euro, mentre l’Irap implicherà un prelievo di 6,5 miliardi. Le ritenute Irpef, infine, dei lavoratori autonomi e l’addizionale regionale Irpef “peserà” in entrambi i casi per poco più di un miliardo di euro. L’addizionale comunale Irpef e le ritenute bonifici detrazioni Irpef preleveranno dalle casse delle aziende rispettivamente 400 e 177 milioni di euro.
La Cgia precisa, inoltre che nell’analisi effettuata non sono stati conteggiati i contributi previdenziali che dovranno essere versati entro il 16 novembre.