Tra le città metropolitane Roma in testa alla graduatoria per le unioni civili. Lo rileva l’Istat nel report sulla popolazione residente. Dall’entrata in vigore della legge fino al 31 dicembre del 2017, nelle città metropolitane si è concentrato il 35,4% delle unioni civili avvenute in Italia (2.374 in totale). Roma è in testa con 763 eventi (553 coppie di uomini e 210coppie di donne); valori simili si riscontrano a Milano con 621eventi (489 e 132) e a Torino con 256 (187 e 69). Si tratta prevalentemente uomini (il 74,5% sul totale) e di cittadinanza italiana (quasi il 91% del totale).Tra le città del Mezzogiorno soltanto Napoli e Palermo mostrano valori di un certo rilievo (rispettivamente 114 unioni a Napoli e 60 a Palermo), nelle altre città del Sud e delle Isole si registrano invece quote percentuali al di sotto dell’1%. Nel corso del primo anno e mezzo di applicazione della legge, quasi il 60% delle unioni civili è stato costituito nelle regioni del Nord (il 38,8% nel Nord-oveste il 21,1% nel Nord-est), più di un quinto del totale nazionale nel Centro (28,1%), mentre solo il 12,0% nelle regioni del Mezzogiorno.
In Italia a partire da luglio 2016 e fino al 31 dicembre 2017 sono state costituite 6.712 unioni civili (2.336 nel secondo semestre 2016 e 4.376 nel corso del 2017). Le unioni civili, costituite presso gli Uffici di Stato civile dei comuni italianinel primo anno e mezzo di applicazione della norma, hanno riguardato prevalentemente coppie di uomini (1.720 unioni nel 2016 e 2.962 nel 2017, pari rispettivamente al 73,6% e al 67,7% del totale), mentre le unioni civili costituite tra coppie di donne sono state pari a 616 nel 2016 e 1.414 nel 2017 (sul totale rispettivamente 26,4% e 32,3%). Nel periodo considerato, il 70% delle unioni civili si è concentrato in cinque regioni, con la quota più elevata in Lombardia (24,9% del totale nazionale), seguita da Lazio (15,5%), Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna (le prime due regioni con il 10,0% e la terza con il 9,7%), la geografia è pressoché invariata anche nel periodo successivo.
Al primo gennaio 2017 nelle città metropolitane di Torino, Milano e Roma risultano presenti nelle liste anagrafiche comunali (LAC)1 1.123 persone con stato civile “unito/a civilmente” (195 a Torino, 497 a Milano e 431 a Roma),pari allo 0,2‰ residenti. Nelle stesse citta’, al primo gennaio 2018, ne risultano complessivamente 3.278 (pari allo 0,6‰ residenti): in particolare 556 a Torino, 1.228 a Milano e 1.494 a Roma. Al primo gennaio 2018 gli uniti civilmente residenti in queste città sono prevalentemente uomini (il 74,5% sul totale) e di cittadinanza italiana (quasi il 91% del totale). Milano è il comune con la quota maggiore rispetto alle donne di uomini registrati in anagrafe come uniti civilmente (79,6%), mentre aTorino e a Roma un quarto del totale dei residenti uniti civilmente è rappresentato da donne (rispettivamente 31,5% e 27,4%).