L’ultimo Consiglio dei ministri, che si è tenuto il 29 maggio, ha approvato su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del titolare dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, un decreto legge che introduce disposizioni urgenti relative alla proroga delle misure di sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 e dalle successive scosse sismiche. Il decreto disciplina la proroga e la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi, la sospensione del pagamento del canone Rai e la sospensione del pagamento delle utenze.
Il provvedimento dispone, in particolare, che la ripresa della riscossione dei tributi sospesi in favore dei soggetti diversi dai titolari di reddito di impresa, di lavoro autonomo, nonché degli esercenti attività agricole decorra dal 16 gennaio 2019, anziché dal 31 maggio 2018, con la contestuale rateizzazione del versamento delle somme oggetto di sospensione in 60 rate mensili di pari importo (invece delle 24 attualmente previste); la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi di assicurazione, posticipando la data di inizio del rimborso dal mese di maggio 2018 al mese di gennaio 2019 e prevedendo, al contempo, la possibilità di estendere il periodo di rateizzazione dagli attuali 24 a 60 mesi; il differimento al 1° gennaio 2019 dei termini per la notifica delle cartelle di pagamento e per la riscossione delle somme risultanti dagli atti di cui agli articoli 29 e 30 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (ossia gli atti emessi dall’Agenzia delle entrate e dall’Inps); la sospensione del pagamento del canone Rai fino al 31 dicembre 2020 e la ripresa della riscossione (senza applicazione di sanzioni e interessi) dal 1° gennaio 2021; la proroga al gennaio 2019 della sospensione dei pagamenti delle fatture relative alle utenze per i soggetti danneggiati dal sisma.
A livello ambientale è stato inoltre approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che in attuazione della direttiva europea 2016/2284 in materia di riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, ha l’obiettivo di promuovere il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria tali da non causare impatti negativi significativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente. Il provvedimento, in conformità alla direttiva, introduce norme per ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per contenere specifici livelli entro il 2020 ed entro il 2030; attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni; ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi. Il decreto ha tra i destinatari soggetti sia pubblici che privati. In particolare, le autorità con competenze in settori responsabili di emissioni oggetto di impegni nazionali di riduzione (come trasporti, industria, agricoltura, energia, riscaldamento civile) o in ambiti collegati (qualità dell’aria, clima), dovranno realizzare azioni coerenti con l’attuazione del programma nazionale di riduzione delle emissioni. Per quanto attiene ai soggetti privati, le nuove norme avranno effetto su tutti coloro che, come operatori, utenti o consumatori, saranno interessati dall’attuazione delle politiche e delle misure del programma nazionale. Questi soggetti potranno essere destinatari di obblighi e divieti o, comunque, di effetti diretti e indiretti dell’applicazione del programma nazionale (limiti di emissione di attività, divieti e limiti di circolazione veicolare, obblighi relativi al riscaldamento delle abitazioni).