Con gli ultimi provvedimenti presi dal Consiglio dei ministri salgono a 16 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dall’inizio dell’anno, in aumento rispetto ai 21 di tutto il 2017. Il calcolo lo fa Avviso Pubblico, la rete di Enti locali e Regioni contro le mafie. Ieri il Consiglio dei ministri ha deciso lo scioglimento dei comuni di: Surbo (Lecce, già sciolto nel 1991); San Gregorio D’Ippona (Vibo Valentia, già sciolto nel 2007); Trecastagni (Catania); Briatico (Vibo Valentia, già sciolto nel 2003 e nel 2012).
Negli ultimi 5 anni sono state 78 le Amministrazioni locali sciolte per infiltrazioni mafiose, di cui 37 nella sola Calabria. Dal 1991 sono stati emanati 312 decreti di scioglimento, 25 dei quali annullati dai giudici amministrativi. Più volte la misura ha riguardato lo stesso Comune, come nel caso di Briatico e Surbo, sciolti negli scorsi giorni, e di Platì, colpito dal provvedimento negli scorsi mesi per la terza volta dopo il 2006 e il 2012. Il paese è in provincia di Reggio Calabria, il territorio più colpito con 61 scioglimenti da quando la norma venne introdotta nella stagione degli attentati mafiosi.
I numeri diffusi da Avviso Pubblico potrebbero trasformare l’anno in corso nel peggiore da quando esiste la legge: a questo ritmo verranno infatti superate le 34 amministrazioni commissariate nel 1993. Lo scorso anno furono 21.